Omicidio Nizza e minacce a teste,
le indagate: «Liti per vecchi motivi»

Omicidio Nizza e minacce a teste, le indagate: «Liti per vecchi motivi»
Mercoledì 17 Luglio 2019, 20:18
1 Minuto di Lettura
I litigi erano pregressi e non legati al processo che cerca di far luce sulla uccisione di Cosimo Nizza. Così hanno risposto al gip che le ha interrogate Giuliana De Nunzio, Raouda Bejaoui e Annarita Taddeo, le tre donne che erano finite ai domiciliari, sabato scorso, con le accuse di intralcio alla giustizia, stalking e lesioni personali aggravate.

Tutte parenti di Nicola Fallarino, finito recentemente in manette per l'omicidio del 48enne nel 2009, sono accusate di aver minacciato materialmente e verbalmente un testimone e tre suoi familiari per costringere a ritrattare le dichiarazioni rese alla polizia giudiziaria e a non confermarle nel corso del procedimento giudiziario.

Il gip ha deciso di revocare gli arresti domiciliari e applicare per il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle parti lese. L'indagine è condotta dalla squadra mobile e diretta dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo insieme al sostituto Flavia Felaco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA