Omicidio al party di Benevento,
28enne condannato a 16 anni

Omicidio al party di Benevento, 28enne condannato a 16 anni
Sabato 20 Ottobre 2018, 13:00
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È stato condannato a 16 anni per aver ucciso l'amico durante una festa a Benevento. Questa la pena, per omicidio volontario, inflitta a Silvio Sparandeo, 28 anni, imputato per la morte di Antonio Parrella, 32 anni. L'uomo è stato, inoltre condannato, a pagare una provvisionale di 40mila euro alla madre della vittima e di ventimila euro a ciascuno dei quattro fratelli, per un totale complessivo 120mila euro.

Per lui il pm Miriam Lapalorcia aveva chiesto una condanna a 20 anni. Prima del verdetto, emesso nel primo pomeriggio e letto dal gup Francesca Telaro, nell'udienza di ieri avevano preso la parola i difensori dell'imputato Dario Vannetiello e Maria Cristina Caracciolo e i legali di parte civile Angelo Leone e Grazia Longo che assistono i familiari di Antonio Parrella.

Silvio Sparandeo era accusato di aver provocato la morte del trentaduenne per averlo colpito più volte, durante una festa di compleanno, con pugni al volto e un calcio al torace. Per il pubblico ministero Lapalorcia l'imputato doveva rispondere di omicidio volontario. Il gip Flavio Cusani, invece, nell'ordinanza, con cui stabiliva l'arresto di Sparandeo, aveva avanzato l'ipotesi di un omicidio preterintenzionale, che viene aggravato in volontario nel dispositivo della sentenza di ieri, con rito abbreviato.
 
Parrella, era rimasto ferito il 26 luglio durante la lite in un ristorante alla periferia della città, morendo poi il giorno successivo nell'ospedale «Rummo», a causa delle gravi lesioni riportate.

Le indagini condotte dagli agenti della Squadra Mobile erano state particolarmente complesse. Secondo l'accusa, Antonio Parrella, al termine di un litigio avvenuto sulla terrazza inferiore del ristorante con altri invitati, aveva provato a sfuggire al suo aggressore allontanandosi dal luogo dell'alterco. Dopo aver percorso diversi metri, il giovane era scivolato in una scarpata nei pressi dell'ingresso del ristorante. A quel punto Silvio Sparandeo, anche lui caduto sulla ghiaia del parcheggio, si sarebbe rialzato e avrebbe raggiunto la vittima iniziando a colpirlo con pugni alla testa e al corpo, mentre il giovane si trovava a terra.

A scaldare gli animi sarebbe stata la smodata euforia di Parrella, durante la festa di compleanno di un componente della famiglia Sparandeo, all'inizio tollerata dai festeggiati. Tutto ciò fin quando Parrella, come ricostruito nell'ordinanza, non iniziò a trascendere finendo anche con l'aggredire per ben due volte il cantante che si esibiva. Di fronte a questo atteggiamento, c'era stato chi aveva tentato di riportare Parrella a un comportamento più consono. Ma senza risultati, al punto da far scattare la reazione di Silvio Sparandeo. Nelle indagini sono stati eseguiti anche interventi di verifica sui filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza. L'imputato ha sempre sostenuto di aver solo soccorso Parrella, gettandogli anche dell'acqua sul viso per rianimarlo.
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