«Ospedale, concorsi regolari:
le accuse sono infondate»

«Ospedale, concorsi regolari: le accuse sono infondate»
di Luella De Ciampis
Lunedì 28 Marzo 2022, 08:50 - Ultimo agg. 10:39
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Non si è fatta attendere la risposta del direttore generale dell'azienda ospedaliera «San Pio» Mario Ferrante, alle accuse mosse dal consigliere regionale Luigi Abbate al suo operato, in particolare sulla nomina dei primari («La politica è scesa in campo a gamba tesa»). «In riferimento alle dichiarazioni riportate dalla stampa - scrive in una nota - ben lungi dall'intento di intraprendere tenzoni, che non appartengono alla mia indole, non posso non respingere con energia accuse generiche e infamanti che, per la sola peculiarità di essere mirate a intaccare la dignità e la professionalità personale, andrebbero adeguatamente documentate, per non rappresentare un arbitrio passibile di azioni nelle sedi deputate.

Chi, da anni, dell'onestà e della professionalità ha fatto un comandamento assoluto, non può tacere rispetto a gratuite insinuazioni, ribadendo l'assoluta legittimità e la correttezza delle scelte operate».

Ferrante nella nota sottolinea che «negli anni della mia esperienza dirigenziale, sono stati espletati numerosi concorsi e selezioni, sempre nell'assoluto e rigoroso rispetto delle leggi, mentre i relativi atti, pubblicati sul sito dell'azienda, in ossequio alle vigenti disposizioni, sono consultabili da chiunque. Sotto la mia gestione, la crescita dell'azienda ospedaliera, riconosciuta dalle più illustri istituzioni, conferma, al di là di ogni illazione, la bontà di un'azione amministrativa, esercitata sempre nell'esclusivo interesse della collettività, lontana da qualsiasi interessata sirena. Non posso, pertanto, non dolermi del fatto che gravissime, quanto infondate accuse, oltre a gettare una luce sinistra sulla mia specchiata onorabilità e professionalità, vadano a seminare immotivata sfiducia nei confronti dell'ospedale, proprio in una grave contingenza, dovuta a una pandemia che, in modo altamente collaborativo, con tutto il personale, abbiamo affrontato e continuiamo ad affrontare con coraggio, abnegazione, sacrificio, ricevendo unanimi consensi e profonda riconoscenza».


All'indomani dell'atto di accusa mosso al direttore generale dal consigliere regionale mastelliano arriva anche la risposta del consigliere comunale e provinciale del Pd, Raffaele De Longis, che si associa alla posizione assunta da Abbate. «Ho ascoltato con grande interesse si legge nella nota - l'intervento in consiglio regionale di Abbate. Ha esposto la sua visione dei fatti sulle ingerenze della politica nelle scelte riguardanti i concorsi per figure mediche apicali, operate dal direttore generale dell'azienda ospedaliera. Il riferimento è relativo alla scelta di nominare direttore di struttura complessa Luigi Matera, preferendolo a Giuseppe Pica che, per alcuni anni, ha svolto con scrupolo e competenza il ruolo di facente funzioni. Una scelta, questa, che ha penalizzato ancora una volta le professionalità locali che, nel caso specifico, avevano ben operato per lunghi anni». De Longis conclude così: «Ho apprezzato l'accorato appello del collega Abbate anche se avrei preferito avesse fatto nomi e cognomi in modo da rendere molto più incisivo e meno generico il suo intervento. Non possiamo fare a meno di notare che l'arroganza della politica regionale ha preso il sopravvento sulle considerazioni squisitamente tecniche. Come Abbate ha evidenziato il rapporto diretto con il presidente De Luca non giustifica lo stravolgimento delle regole dettate dalla Regione. Sono parole ancor più significative perché proferite da un politico che fa parte della maggioranza che sostiene De Luca, che è ben consapevole che la Sanità deve essere gestita con criteri totalmente diversi da quelli attuali, in modo da garantire organizzazione, capacità ed efficienza per tutelare nel modo migliore la salute dei cittadini della comunità sannita.

Mi auguro che il dibattito al riguardo sia ampio e articolato in tutte le sedi, istituzionali e non, anche alla luce delle recenti critiche che sono state mosse alla protervia dell'agire politico del nostro governatore». Polemico Angelo Miceli, coordinatore del gruppo consiliare «Città aperta», che sabato ha subito chiesto un consiglio comunale straordinario sulla sanità. «Mastella - dice Miceli - ha ironizzato sulla nostra richiesta di riunire il consiglio sulla questione sanità e ha aggiunto che non può entrare nel merito di quanto succede al Rummo. E, invece, l'unico che non può fare ironia e chiamarsi fuori è proprio il sindaco Mastella che si è assunto, da solo, senza convocare l'assemblea dei sindaci, la responsabilità di esprimere parere favorevole sull'Atto aziendale del San Pio, ovvero sul principale strumento di programmazione ed organizzazione della struttura ospedaliera». Strumento, l'Atto aziendale del Rummo che, peraltro, non prevede la convocazione dell'assemblea dei sindaci ma solo il placet del sindaco della città, contrariamente a quanto avviene per l'Atto aziendale dell'Asl che deve essere approvato dal collegio dei sindaci perché le attività dell'azienda sanitaria locale sono estese all'intero contesto povinciale.

In serata l'intervento di Forza Italia: «È un dolore constatare - dice Lucio Lonardo, commissario del coordinamento di Fi - come la nostra piccola provincia continui a essere per la Regione quello che è il Donbass per la Russia e l'Ucraina. Un qualcosa da sacrificare, senza che nessuno muova un dito. Non è la prima volta che il consigliere Abbate stigmatizza il comportamento della giunta De Luca e, tenuto conto della sua onestà intellettuale, non si capisce perché non esca dalla maggioranza e si liberi definitivamente».
 

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