Rummo, Mastella firma
la petizione contro il manager

Rummo, Mastella firma la petizione contro il manager
di Antonio N. Colangelo
Domenica 24 Marzo 2019, 14:27 - Ultimo agg. 25 Marzo, 06:25
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«La situazione dell'ospedale Rummo è sempre più drammatica. Se non è da terzo mondo poco ci manca, ed è per questo che aderisco ben volentieri alla raccolta firme per destituire dal proprio incarico il direttore generale Pizzuti». Queste le dichiarazioni del sindaco Clemente Mastella rlasciate in occasione della visita alla tradizionale Fiera di San Giuseppe, nel corso della quale ha lanciato l'idea ri realizzare un'area fieristica stabile con caratteristiche che la rendano attrattiva. Accompagnato dagli assessori Oberdan Picucci, Luigi De Nigris e Anna Orlando, e dai consiglieri Giovanni Zanone, Mimmo Franzese ed Annalisa Tomaciello, il primo cittadino si è soffermato presso lo stand allestito dall'associazione «IoxBenevento» per apporre la propria firma alla petizione promossa dall'associazione al fine di chiedere al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, di rimuovere il direttore generale del «Rummo» Renato Pizzuti e il direttore amministrativo Alberto Tagliafora. Un gesto dalla forte valenza simbolica che attesta ancora una volta come il sindaco abbia deciso di esporsi in prima persona contro i vertici della struttura ospedaliera di via Pacevecchia.

L'AFFONDO
Dopo essersi intrattenuto con il presidente dell'associazione Giuseppe Schipani, tra i principali promotori della petizione che a oggi ha raccolto oltre 1.000 firme e che punta a raggiungere quota 10.000 entro il 30 giugno, Mastella ha così motivato la propria scelta. «Quando il mio punto di vista - dice - coincide perfettamente con gli interessi legittimi relativi alla salute dei cittadini di Benevento e provincia ma anche di chi viene da fuori città, è doveroso mobilitarsi in prima persona. Lo scenario in cui versa l'ospedale è a dir poco sconcertante, per questo ribadisco di aver firmato la petizione con piena convinzione, e lo stesso farà la senatrice Sandra Lonardo. Ho personalmente garantito al presidente dell'associazione Schipani che mia moglie firmerà e sosterrà l'iniziativa non appena farà ritorno in città. D'altronde è proprio accompagnandola un paio di volte al Pronto Soccorso che ho potuto verificare con i miei occhi quanto sia tragica la situazione. E di questi tempi, lo trovo inammissibile».
L'affondo di Mastella prosegue ripercorrendo le tappe principali e gli aspetti più delicati dell'intera vicenda. «Come sapete, ho preso atto di questo problema da mesi, denunciandolo alle autorità competenti e augurandomi di cuore che se ne possa venire a capo al più presto possibile, perché quando ci sono in gioco la salute e la sicurezza dei cittadini, non è consentito perdere tempo, e qui mi pare proprio che ne stia trascorrendo fin troppo. Penso anche alla presenza dell'amianto, argomento su cui riceviamo risposte tutt'altro che convincenti: è mai possibile che una persona vada all'ospedale per risolvere un problema e torni a casa con un altro malanno? Per non parlare di tutte le balle relative all'ospedale di Sant'Agata de' Goti, di cui non si sa più nulla. Se fossi stato io il responsabile di questa storia, di sicuro mi sarebbero piombati addosso centocinquanta avvisi di garanzia. Tra l'altro inizia ad esserci un conflitto tra Regione Campania e Ministero della Sanità per ovvi motivi, e tutto questo contribuisce a rendere ancora più opache le prestazioni dei medici in favore dei pazienti».
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