Stir, Sos per smaltire i rifiuti bruciati:
«800 tonnellate da rimuovere»

Stir, Sos per smaltire i rifiuti bruciati: «800 tonnellate da rimuovere»
di Paolo Bontempo
Martedì 29 Gennaio 2019, 08:41
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Rifiuti da rimuovere con urgenza, sos di Samte alla Irpiniambiente che gestisce lo Stir di Pianodardine e alla A2A Ambiente spa per il termovalorizzatore di Acerra. L'impianto di Casalduni, dopo la caratterizzazione dei rifiuti, necessita di essere liberato per poter avviare le attività tese alla sua riapertura per garantire ai Comuni sanniti, che attualmente continuano a sversare presso gli impianti di altre province, il servizio di conferimento dei rifiuti indifferenziati. A tal proposito Domenico De Gregorio, amministratore unico della società provinciale dei rifiuti, ha scritto alla società irpina per effettuare presto i conferimenti presso l'impianto di Avellino.
 
La richiesta è stata inviata anche alla Provincia, alla Regione e alla prefettura. Presso lo Stir di Casalduni sono depositate in giacenza circa 800 tonnellate di rifiuto solido urbano non trattato proveniente dai conferimenti dei Comuni. L'impianto è attualmente fermo a causa dei danni derivanti dall'incendio che lo ha interessato lo scorso mese di agosto. «Ho richiesto ha spiegato De Gregorio l'autorizzazione per il conferimento di questi rifiuti accatastati, da trattare ma non pericolosi, presso lo Stir di Pianodardine, così come consentito dalla caratterizzazione analitica prodotta dall'Arpac. Siamo fiduciosi di un positivo riscontro e in attesa di ricevere un programma operativo per l'esecuzione di questi conferimenti».

Una situazione emergenziale e di estrema criticità con la necessità di procedere, nel più breve tempo possibile, a una rimozione dei rifiuti accumulati, sia per le evidenti ragioni legate alla tutela della pubblica salute e della sicurezza, sia perché essa è assolutamente propedeutica allo svolgimento delle attività tecniche finalizzate al ripristino funzionale dello Stir. «Stiamo valutando la richiesta della Samte - ha dichiarato Nicola Boccalone amministratore unico della Irpiniambiente - sia sotto l'aspetto della capacità autorizzativa dello Stir di Pianodardine che la successiva difficoltà inerente lo smaltimento dei rifiuti lavorati nell'impianto, poiché una parte del prodotto introdotto e lavorato nello Stir deve essere trasferito in discarica e l'altra parte spedita al termovalorizzatore di Acerra».

Una richiesta, che riveste anche il carattere di urgenza, è stata inviata alla società che gestisce il termovalorizzatore di Acerra. Presso l'impianto Casalduni, infatti, sono depositate in giacenza anche 1700 tonnellate di frazione secca tritovagliata (Fst) di cui 1100 tonnellate pressate e imballate. Considerando che l'impianto versa in una condizione difficile e precaria va bonificato nel più breve tempo possibile rimuovendo i rifiuti. «Ho richiesto ha aggiunto De Gregorio - di implementare con la massima urgenza un programma finalizzato alla evacuazione della Fst e al suo conferimento presso il termovalorizzatore». È stata, intanto, convocata per domani in prima convocazione e il 31, in seconda convocazione, l'assemblea del socio unico della Provincia con all'ordine del giorno la richiesta di un contributo economico alla Provincia per la riattivazione dello Stir e per le attività ordinarie, compresa la raccolta del percolato presso i siti post mortem. «Abbiamo bisogno di risorse economiche per andare avanti, magari, - dice De Gregorio - la Provincia potrebbe anche anticiparle e poi trovare ristoro con il rimborso dell'assicurazione che sta completando l'istruttoria per quantizzare i danni allo Stir».

 
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