Truffa del vino nella Valle Telesina:
ordini e assegni falsi, stanati gli autori

Truffa del vino nella Valle Telesina: ordini e assegni falsi, stanati gli autori
di Vincenzo De Rosa
Domenica 28 Giugno 2020, 11:00
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Spacciandosi per titolari di una rinomata società di ristorazione calabrese, avevano ordinato circa 1.800 bottiglie di vino pregiato di una nota azienda vitivinicola solopachese. Merce però pagata, al momento della consegna, con assegni bancari poi risultati contraffatti. Una truffa dal valore complessivo di dodicimila euro per la quale i carabinieri di Cerreto Sannita hanno denunciato due pregiudicati calabresi. Sono accusati di truffa e ricettazione in concorso.

È solo uno degli interventi eseguiti dai militari guidati dal comandate Francesco Altieri venerdì, nel corso di un articolato servizio di controllo straordinario in Valle Telesina. Ben sedici le pattuglie impegnate nel comprensorio di competenza della compagnia di Cerreto, che si estende da Amorosi a Morcone. In totale 146 veicoli fermati e 178 le persone controllate, tra queste diversi pregiudicati e con altre contestazioni al codice della strada con conseguenti fermi e sequestri. Proprio nel corso dei controlli, i carabinieri sono riusciti a risalire a uno studente universitario napoletano di 20 anni, denunciato per i reati di sostituzione di persona e accesso abusivo a sistema informatico e telematico. Lo studente era riuscito a creare un falso account di posta elettronica, utilizzando arbitrariamente le generalità della sua docente universitaria presso la «Federico II» di Napoli, ordinando e quindi ritirando per contro della professoressa, ma a sua insaputa, diversi libri di testo universitari.

A Telese Terme, inoltre, un 31enne del posto, già noto alle forze dell'ordine, nel corso di una perquisizione presso la propria abitazione, è stato trovato in possesso di alcuni vasi contenenti piante di marijuana in piena vegetazione. Scattata, dunque, la denuncia per detenzione e coltivazione di droga. Le piante di marijuana sono state invece sequestrate. Giravano il territorio di Pietraroja a bordo di una Lancia Y, invece, due napoletani, fermandosi per le case del centro titernino per vendere «porta a porta» quadri raffiguranti l'effige di san Pio. Il loro comportamento, in alcuni casi aggressivo nei confronti di chi si rifiutava di acquistare l'immagine del frate di Pietrelcina, ha fatto scattare l'allarme, con i carabinieri che una volta intervenuti hanno verificato l'identità dei due venditori, un 50enne di Secondigliano e un 22enne di Fuorigrotta, risultati entrambi pluripregiudicati. L'auto, invece, era stata noleggiata presso una concessionaria di Potenza. I due sono stati proposti per il foglio di via obbligatorio e il divieto di ritorno a Pietraroja.

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