Le scarpe del Papa

Sabato 16 Febbraio 2013, 15:31
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Adesso che son tutti vaticanisti, la Chiesa ne potrebbe approfittare per dare il via a un dibattito serio sull’assenza di scrittori degni di questo nome, capaci di affrontare i dubbi occidentali e restituirli in storie. Ha intellettuali finissimi, filosofi anche, cardinali raffinati e moltissimi giornalisti polemici che usano il vangelo come Imam scarsi. Manca un vero romanziere moderno cattolico. Anche uno che lavori ai fianchi la Chiesa e la sua cultura, come sanno fare benissimo gli scrittori ebrei con la loro. Noi, invece, dei problemi di coscienza e dei precetti religiosi, parliamo degli scandali – di cui son piene le pagine dei giornali –. Fin quando non ci sarà un nuovo Georges Bernanos, un François Mauriac meno ortodosso pronto a liberarsi di tutti gli insegnamenti cristiani e a mettere in evidenza le contraddizioni: la Chiesa rimarrà un monolite. Ci vorrebbe un Jean Guitton che sapesse eccedere oltre l’antropologia e i riti, ma temo che manchi ancora una enormità di tempo per l’avvento, e dovremo tenerci Antonio Socci e la Madonna, rimpiangendo Mario Pomilio e Federigo Tozzi, mentre leggiamo i raccontini sulle scarpe del Papa.
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