The frost king

Venerdì 1 Marzo 2013, 17:49
1 Minuto di Lettura
Affidare il ricordo di David Foster Wallace a Paolo Giordano è come chiedere a Barbie di ricordare Conrad. Lo ha fatto “La Lettura”, ne è venuto fuori il diario di un ragazzino che per le vacanze di Natale in America, passa nei luoghi del suo presunto idolo, legge i libri che parlano di lui, si commuove davanti al garage sbagliato, abbraccia un albero e la fa per strada. Mettiamo anche che vada bene come idea, il problema è il come, il modo di raccontare –«coprifuoco postnatalizio» è una fucilata a Wallace (e penso a questa cosa qui fra le tante)–. A rileggerlo uno può intuire tutta la tenerezza di Paolo Giordano, che ci racconta cosa pensa e soprattutto cosa fa e persino della febbre contratta sul volo San Francisco-Zurigo. Ci sono vari modi di ricordare gli scrittori che se ne vanno (volontariamente o non) si possono scegliere i registri più disparati ma ogni tanto, in qualche rigo, bisogna che ci sia qualcosa di quello che ci hanno lasciato, e Wallace ha lasciato un mucchio di roba. I bambini non ancora istruiti ci rivelano con il loro incanto dove scoprire la poesia, dicevano Tolstoj e Don Milani, ma non è questo il caso. 
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