Maria Pirro
Prontosoccorso

Anticorpi monoclonali, Napoli vs Modena: qui più basse probabilità di guarigione

Anticorpi monoclonali, Napoli vs Modena: qui più basse probabilità di guarigione
Maria Pirrodi Maria Pirro
Martedì 18 Gennaio 2022, 17:48 - Ultimo agg. 29 Gennaio, 15:27
2 Minuti di Lettura

La cura anti-Covid è giusta a Modena, incerta a Napoli. Nel Policlinico della città emiliana, gli anticorpi monoclonali vengono infatti somministrati ai pazienti non ricoverati, tipizzando prima la variante. «Questo perché c'è una terapia specifica per ogni variante», il motivo precisato dalla struttura universitaria, interpellata dal Mattino.it. Alla Federico II l'infusione viene invece praticata in ambulatorio senza aver sequenziato il coronavirus. Senza avere la certezza, cioè, che quel farmaco sia effettivamente efficace per i più fragili con sintomi lievi o moderati, ma ad alto rischio, riducendo le probabilità di ospedalizzazione e morte del 70-80 per cento. Perché questa differenza di trattamento?

«Abbiamo le attrezzature, ma non siamo in grado di svolgere questa attività con la competenza, la rapidità e l'efficienza dei colleghi del Tigem, anche per le carenze di personale in organico. Inviamo a loro i campioni, almeno un centinaio per volta, e riteniamo che la distribuzione dei compiti sia corretta», la spiegazione indicata dall'infettivologo Giuseppe Portella, professore ordinario e direttore del laboratorio di virologia del Policlinico partenopeo, un professionista stimato e molto esperto nella selezione dei tamponi per individuare le mutazioni del SarsCoV-2 (così ne ha scoperta anche una mai descritta); mentre il suo collega Ivan Gentile - sentito prima da Repubblica (nell'articolo di Giuseppe del Bello) e poi dall'Ansa - sottolinea l'importanza di sequenziare di più il virus. «Da diverse settimane stanno circolando in Italia prevalentemente due varianti, la Delta e la Omicron e, pur sapendo che a stretto giro la Omicron prevarrà a causa della sua maggiore contagiosità, non conoscere puntualmente le percentuali di circolazione di entrambe le varianti ha risvolti clinici significativi».

Eppure, nel suo reparto (non l'unico) si procede utilizzando soltanto i dati epidemiologici.

Vuol dire che qui un ammalato ha meno probabilità di guarire di un cittadino del centro-nord. E, in tutta la regione, se ne contano di meno curati con gli anticorpi monoclonali: l'incidenza si ferma al 5,91 in Campania, è del 6,40 in Emilia Romagna. E schizza al 17,60 nel Veneto, al primo posto nel monitoraggio Aifa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA