Maria Pirro
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Napoli, la sanità nel 2023: tutte le novità nell'assistenza

Macchinari appena resi operativi e altri servizi e prestazioni in programma a inizio anno

Le nuove strutture progettate a Napoli
Le nuove strutture progettate a Napoli
di Maria Pirro
Lunedì 19 Dicembre 2022, 10:52 - Ultimo agg. 10:53
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Il Cardarelli entra nel futuro con un robot da 2,5 milioni che va ad affiancare i neurochirurghi nei delicatissimi interventi oncologici, per trattare cioè neoplasie a vertebre e cervello. Una svolta hi-tech importante: l’ospedale è il terzo in Italia ad attrezzarsi con un sistema così avanzato. «Di precisione millimetrica», sottolineano il manager Antonio D’Amore e Claudio Schönauer, il professionista alla guida del team di medici, con l’obiettivo di ridurre il margine di errore e rendere minime le incisioni. Ma questa non è l’unica novità nella sanità partenopea che verrà, attesa tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. 

«Il Policlinico Vanvitelli - anticipa il direttore generale Ferdinando Russo - è il primo ad applicare l’intelligenza artificiale nella chirurgia alla colonna vertebrale ed è pronto ad attivare i posti letto nella sua clinica odontoiatrica, tra le poche strutture pubbliche per la cura dei denti e delle patologie maxillo-facciali». Poi c’è la tac oculare per la diabetologia, appena inaugurata, e in arrivo una risonanza magnetica, un’altra Moc, la pet tac, due gamma-camere, oltre all’estensione degli esami per la diagnosi genetica natale e neonatale, utili a individuare subito malattie rare; mentre un acceleratore per la radioterapia, il Boron neutron capture therapy, in grado di colpire solo le cellule tumorali, è finanziato con fondi Pnrr e da acquisire entro «massimo due anni». All’Ascalesi la nuova radioterapia, con due macchinari costati 10 milioni, è data per operativa da gennaio, al Pascale è previsto un ulteriore macchinario di Medicina nucleare. Invece, al Cto e al Cotugno sono in corso i lavori per installare due nuove risonanze magnetiche, già acquistate: una per trattare i pazienti con emorragia cerebrale e per la gestione dei politraumi; l’altra prevalentemente per la diagnosi di meningiti ed encefaliti, e un ulteriore obiettivo del manager Anna Iervolino è tagliare le liste di attesa. Al Monaldi si punta sul trapianti di polmone, con la collaborazioni con Padova, Milano e Torino, e a sviluppare la telemedicina. Cure a distanza potenziate sempre più anche nell’Asl Napoli 3 Sud, da Castellammare a Portici; mentre Villa Betania annuncia le «teleprenotazioni» di visite ed esami, la riorganizzazione del blocco e delle sale operatorie e una risonanza magnetica di ultima generazione.

Colecistectomie laparoscopiche con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni, riparazione della frattura del collo del femore entro 2 sono le promesse formulate da Mario Iervolino, manager dell’Asl Napoli 2 Nord, che va da Pozzuoli a Giugliano, da Ischia a Procida. Non ultimo, il capoluogo campano. Con il direttore generale dell’Asl Ciro Verdoliva, che indica i lavori di riqualificazione in cantiere: agli Incurabili e all’Annunziata i principali (budget da 65 e 26,5 milioni), ma anche al San Paolo, al Loreto Mare, al San Gennaro (destinato a diventare un hospice con 12 posti, cui si aggiungono due nuove residenze per anziani con 18 letti ciascuna). 


Cartella elettronica e più trapianti da vivente (con l’aiuto del robot) al Policlinico Federico II sotto l’egida di Giuseppe Longo. Stroke unit potenziata, trauma center da realizzare il prossimo anno sempre nell’azienda ospedaliera universitaria, e per la rete infarto lavori iniziati nella unità coronarica. «L’assistenza in urgenza va rafforzata ancora per qualificare la formazione di studenti e specializzandi», sottolinea Maria Triassi, direttrice della Scuola di medicina dell’Ateneo. E al Santobono Pausilipon il 2023 sarà l’anno della posa della prima pietra del nuovo ospedale nell’area est di Napoli.

E apriranno il nuovo centro ustioni pediatrico e il nuovo centro dialisi. 

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