Accelerata sul Macrico, monsignor Lagnese in udienza dal Papa

Accelerata sul Macrico, monsignor Lagnese in udienza dal Papa
di Franco Tontoli
Domenica 23 Gennaio 2022, 11:55
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Accogliendo la richiesta inoltratagli nei giorni scorsi, papa Francesco ha ricevuto ieri in udienza monsignor Pietro Lagnese, vescovo di Caserta. L'udienza di sabato è stata riservata si legge in una nota della Sala Stampa del Vaticano rilanciata da agenzie nazionali ad altri cinque prelati e porporati, il cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Sua santità per la Diocesi di Roma; monsignor Fabio Dal Cin, arcivescovo prelato di Loreto oltre che delegato pontificio per il santuario lauretano e per la basilica di Sant'Antonio in Padova; monsignor Stefano Russo, vescovo emerito di Fabriano-Matelica, segretario generale della Conferenza episcopale italiana; il professor Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell'Azione cattolica italiana con monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi. Udienza ristretta rispetto a quelle rituali che il Santo padre riserva ai vescovi, la circostanza porta a intuire la particolarità degli argomenti con ciascuno trattati.

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Nel caso, quindi, del colloquio avuto con il vescovo Lagnese quale può essere stata la motivazione della richiesta e le argomentazioni scambiate fra i due interlocutori? La domanda è improponibile per il vescovo, con cortesia fa sapere di non poter assolutamente rispondere sull'argomento, un'infrazione per quanto minima al doveroso riserbo sarebbe irriguardosa nei confronti del Papa che ciò che ritiene opportuno portare a pubblica conoscenza viene demandato alla Sala Stampa Vaticana. E, allora, non ci si può che rimettere alle intuizioni, alla raccolta delle tessere del puzzle che da 22 giorni si va componendo intorno a quello che è diventato l'argomento principe conseguente alla notizia che lo stesso vescovo partecipava il 31 dicembre ai casertani sulla sua volontà di acquisire al patrimonio delle Curia diocesana l'area dell'ex Macrico in proprietà dell'Istituto diocesano per il sostentamento del clero e farne dono alla città di Caserta.

Questo il sintetico riepilogo dell'argomento che tiene quotidianamente banco nelle cronache cittadine, anche e soprattutto per il procedere concreto e spedito dell'iter che dovrà portare alla definizione della volontà di monsignor Lagnese, un percorso fra norme amministrative, leggi concordatarie fra l'Italia e il Vaticano che vietano l'alienazione a terzi a qualsiasi titolo dei beni gestiti dall'Istituto che provvede al sostentamento del clero.

Il passo spedito di monsignor Lagnese già con il rinnovo del consiglio di amministrazione dell'organismo, con la presidenza affidata a don Antonello Giannotti, presidente della Caritas diocesana, con l'insediamento e il giuramento dei componenti avvenuto il 29 dicembre, la partecipazione ufficiale al clero diocesano e, prima della visita diretta da riservare al consiglio presbiteriale, l'avvio dei lavori di disboscamento, di messa in sicurezza degli oltre 300mila metri quadrati dell'ex Macrico avviati mercoledì 19 scorso.



In venti giorni si sono fatte cose dibattute, progettate, promesse e rinviate nell'arco di un quarantennio. Ma il problema non era mai stato affrontato, come si dice, «di petto», cortei vocianti degli ambientalisti, tiepide risposte e poi la sordità assoluta delle amministrazioni comunali succedutesi, l'inattività a procedere, tutti paralizzati da un problema che si faceva sempre più irrisolvibile perché mai affrontato. L'argomento è stato invece «aggredito» da monsignor Pietro Lagnese, la decisione ferma con i suoi toni delicati. A papa Francesco qualcosa deve essere stata anticipata anche prima della richiesta di udienza. Ieri dal faccia a faccia la possibilità di procedere con passo ancora più spedito, nella speranza che l'amministrazione comunale si faccia trovare pronta quando si aprirà il tavolo di confronto con la Curia.
 

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