Figlio aggredito dalla babygang nel Casertano, ​il papà poliziotto spara per vendicarlo: ferito un 18enne

L'agente è agli arresti domiciliari: l'arma, una calibro 6.35 detenuta illegalmente, non è stata ritrovata

Parco De Lucia a Santa Maria a Vico
Parco De Lucia a Santa Maria a Vico
di Gabriella Cuoco
Domenica 5 Febbraio 2023, 22:59 - Ultimo agg. 7 Febbraio, 07:07
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Ha sparato e ferito un ragazzo con cui il figlio poco prima stava litigando. Con l’aggravante che lui è un poliziotto. Ha sparato due colpi di pistola con l’obiettivo di spaventare la banda. Diego Crisci, 49enne agente di polizia originario di Santa Maria a Vico, nel Casertano, e residente in via Tre Monaci, in servizio nel Napoletano, è stato arrestato con la misura dei domiciliari. Provvedimento notificato dai carabinieri della locale stazione e dai colleghi del Nucleo operativo radiomobile della compagnia di Maddaloni. Con una pistola clandestina calibro 6,35 che non è stata ritrovata, nella notte tra sabato e domenica, ha premuto il grilletto ed ha centrato al ginocchio un 18enne, residente nella frazione di San Marco Trotti, ricoverato ancora in prognosi riservata presso l’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.

La dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti: l’unica certezza è che a sparare è stato il poliziotto, anche lui ferito ad un braccio e all’occhio, a seguito di una rissa durata diversi minuti e alla quale, dai balconi, hanno assistito anche molti residenti della zona. Dai filmati delle telecamere di videosorveglianza, sequestrate dagli agenti del comando di Polizia municipale immediatamente allertati nella notte, l’uomo sarebbe stato a sua volta aggredito da otto ragazzi, di cui alcuni minorenni, residenti nelle frazioni di Cancello Scalo e San Marco Trotti della vicina San Felice a Cancello.

Il tutto è cominciato poco prima della mezzanotte, alle spalle di Parco De Lucia, teatro da sempre della movida violenta della zona verso la quale affluiscono giovani dalla vicina Valle di Suessola e dal limitrofo hinterland Nolano. Una rissa poi continuata all’esterno del parcheggio. Il figlio del poliziotto per ragioni ancora da accertare, ma forse legate a qualche bravata tra ragazzi, aveva discusso con un minorenne in sella ad uno scooter; quest’ultimo lo aveva preso a schiaffi e a calci. Di lì a poco, per difenderlo sono arrivati anche altri coetanei e lo hanno cominciato ad insultare e a picchiare.

Il giovane aggredito, con le lacrime agli occhi, ha subito però telefonato al padre che, nel giro di pochi minuti, è arrivato sul posto. Insieme padre e figlio, a bordo della loro auto, si sono messi all’inseguimento del ragazzo in sella al motorino. Dopo poco i due hanno individuato la banda e scesi dalla loro vettura hanno scatenato la rissa; il 49enne è stato strattonato da un paio di ragazzi e, spintonato contro un bidone dell’immondizia, è rimasto ferito al braccio e all’occhio. 

Non è chiaro cosa sia poi accaduto, ma il poliziotto ha afferrato l’arma e ha esploso due colpi di pistola: uno di questi ha colpito al ginocchio un diciottenne, che si è accasciato al suolo. Alcuni residenti sono scesi in strada per sedare la lite, altri hanno provveduto ad avvertire il 118. Il primo intervento è stato per il giovane, il quale è stato subito trasferito all’ospedale Civile del capoluogo. Successivamente è stato soccorso anche il poliziotto.
Quest’ultimo, dopo essere stato medicato, è stato scortato dai carabinieri presso la caserma di via Nazionale Appia. Nella notte l’uomo è stato sottoposto a interrogatorio alla presenza del magistrato di turno. Poi, dopo aver visionato i filmati sequestrati delle telecamere di videosorveglianza, i militari dell’Arma lo hanno arrestato con la misura dei domiciliari.

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Le indagini sono ancora in corso e fin da oggi saranno ascoltati altri testimoni. Non è escluso che possano essere formalizzate denuncia per rissa o aggressione una volta individuati i protagonisti. Non è affatto il primo episodio di movida violenta che si registra nella cittadina di Santa Maria a Vico. Il sindaco Andrea Pirozzi ha commentato esterrefatto che «purtroppo nel fine settimana, da qualche tempo a questa parte, non si può stare tranquilli. Ritengo che molto di più potrebbero fare le famiglie, alle quali spetterebbe il compito di vigilare di più sul comportamento dei ragazzi».

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