Big maxicinema, chiusura senza nessun avviso

I dipendenti: doccia fredda, nessuno della proprietà si è degnato di spiegarci il perchè

Gli operai del Big Maxicinema
Gli operai del Big Maxicinema
di Franco Agrippa
Venerdì 3 Marzo 2023, 09:26
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I gestori del Big Maxicinema non hanno atteso la data stabilita del 28 febbraio per chiudere i battenti come annunciato. Dopo lo sciopero dei lavoratori, il 14 febbraio, quando bloccarono l'uscita del film di Alessandro Siani «Tramite Amicizia», le proiezioni sono continuate fino al weekend. Poi, di fatto, la multisala non ha più riaperto, senza nemmeno avvisare i dipendenti.

«Quella della chiusura anticipata è stata la ciliegina sulla torta che i nostri datori di lavoro ci hanno riservato affermano alcuni dipendenti perché come ci hanno avvisato all'ultimo momento della cessazione dell'operatività della struttura dopo dodici anni di lavoro, così si sono comportati in questa occasione.

L'avvio della procedura di licenziamento collettivo è stata una doccia fredda per tutti noi ricevuta all'inizio dell'anno, tra l'altro, nessuno della proprietà o della dirigenza si è degnato di venire direttamente in sede per spiegarci le ragioni di tale decisione».

La multisala marcianisana è stata gestita da diversi anni dalla Società Italiana International Cinema del gruppo Lucisano - Stella Film, e il caso vuole che proprio Fulvio e Federico Lucisano siano i produttori del film di Siani che i lavoratori, per i quali il primo febbraio è partita la procedura di licenziamento collettivo (12 a tempo indeterminato e altri 3 addetti alle pulizie a tempo determinato), decisero di mettere in atto la protesta dopo la riunione dei sindacati con i rappresentanti della società, in cui si evidenziò l'assenza di un minimo di trattative da parte di questi ultimi.

Oltre al Big Maxicinema il gruppo gestisce la multisala Happy Maxicinema di Afragola e quella del Modernissimo in via Cisterna dell'Olio a Napoli, e ha deciso di svincolarsi dalla struttura di Marcianise, inaugurata oltre venti anni fa, alla scadenza del contratto di affitto, anche perché i proprietari pare che l'abbiano già venduta ad un'azienda alimentare che produce caffè. Lunedì c'è stata una riunione in Regione con i sindacati, i quali hanno ribadito la richiesta di salvaguardare le 12 famiglie coinvolte nel licenziamento con la ricollocazione negli altri cinema del gruppo o l'ottenimento della cassa integrazione. La riunione ha dato, però, esito negativo, poiché trattandosi di una cessazione di attività, secondo la Regione, non può essere concessa la cassa integrazione. Tra le altre cose, si è saputo anche che la vendita della struttura non sarebbe ancora avvenuta all'industria alimentare che avrebbe dovuto impiantare una industria di caffè per degli impedimenti burocratici. Per martedì, comunque, è prevista un'altra riunione in Regione per cercare di ottenere almeno degli ammortizzatori sociali per i dipendenti che da un giorno all'altro si sono trovati senza lavoro.

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La chiusura del Big Maxicinema ha destato una vasta risonanza e molta amarezza a Marcianise, dove l'unica sala cinematografica (Ariston) è chiusa da tempo ed il teatro Mugnone, ristrutturato solo a metà (manca la copertura), ma anche in tutta la provincia, dove la multisala marcianisana, dalla sua istituzione, rappresentava un polo sociale e culturale. Nell'ultimo mese si sono moltiplicati gli appelli per evitarne la chiusura e su facebook è nato anche un gruppo «Il Big Maxicinema non deve morire» ma, purtroppo, non sono valsi a nulla. Un finale quello del Big, come qualcuno ha scritto su facebook, che ricorda quello di Nuovo Cinema Paradiso.
 

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