Rogo nel Borgo degli Innamorati:
distrutti ulivi e nidi di poiane

Rogo nel Borgo degli Innamorati: distrutti ulivi e nidi di poiane
di Gabriella Cuoco
Domenica 2 Agosto 2020, 11:10
3 Minuti di Lettura

La paura è stata tanta, soprattutto per i residenti della zona. Piccoli focolai, sulle colline a ridosso del Borgo Maielli a Santa Maria a Vico, nella notte tra venerdì e sabato, hanno fatto registrare un vero e proprio scempio ambientale che, fino alla tarda mattinata di ieri, ha tenuto la città della Valle di Suessola col fiato sospeso e impegnate due squadre dei vigili del fuoco del distaccamento di Caserta e un canadair della Forestale della regione Campania. Sono andati completamente distrutti non solo centinaia di alberi di ulivo nella parte a ridosso del famigerato Borgo degli Innamorati dove quotidianamente, specialmente nelle ore serali, la gente del posto va a godersi un poco di frescura, ma anche altrettanti nidi di poiane, uccelli che vivono in zona nel periodo caldo da almeno una decina di anni. Intorno alle 5 di ieri mattina, quasi come fosse un grido di protesta, i rapaci emettendo un suono molto fastidioso, hanno «danzato» sopra le fiamme, in quanto i loro nidi erano andati completamente distrutti. Uno spettacolo agli occhi dei residenti, ma anche tanta disperazione per quello che stava accadendo: gli uccelli, vista la nube di fumo, sono stati persino trovati intossicati ai piedi della collina e si è reso necessario l'intervento di un veterinario del posto dopo una segnalazione del Nucleo comunale della Protezione civile.

Gli incendi, nel periodo estivo, nella Valle di Suessola sono all'ordine del giorno. Uno degli ultimi episodi di grossa entità si è registrato una quindicina di giorni fa a San Felice a cancello. Un rogo di vaste dimensioni interesserò la pineta a ridosso della montagna che sovrasta la frazione di Talanico, località Castello e che si affaccia sul lato est in direzione Arienzo. A dire il vero, quotidianamente c'è tanta paura tra i residenti che si trovano ai piedi della montagna di San Michele. Molte sono le persone che, nelle ore notturne, intasano il centralino del comando della Polizia Municipale, per chiedere chiarimenti e per conoscere i tempi di spegnimento anche di piccoli focolai sparsi, accesi dai soliti piromani di turno che potrebbero essere incastrati solo dalle telecamere di videosorveglianza. Duro il monito del sindaco di San Felice a Cancello Giovanni Ferrara che in diverse zone del territorio, non solo a Talanico, ma anche a Cave, Polvica e Cancello Scalo, ha ordinato diverse volte la pulizia degli appezzamenti di terreno. Secondo il primo cittadino si tratta della mano di qualche piromane, così come è accaduto anche altre volte durante questo periodo dell'anno, quando il caldo incessante impedisce qualsiasi tipo di controllo mirato e, soprattutto, costante.

«Per fortuna una squadra della Forestale dice il primo cittadino - ha lavorato per isolare e spegnare l'incendio, in modo da evitare il peggio. Aumenteremo i controlli in ogni modo possibile affinché questi criminali siano assicurati alla giustizia». Basta pensare che anche in pieno periodo di restrizioni dovute all'emergenza da Covid-19 non sono mancati gli incendi di sterpaglie negli appezzamenti di terreno che si trovano nella zona sottostante la montagna di San Michele. In alcuni casi, sono stati addirittura messi in pericolo siti storici della stessa zona di San Felice. Ad inizio aprile, infatti, le fiamme hanno minacciato il percorso dell'acquedotto borbonico, conosciuto da tutti come traforo nella zona di Cancello Scalo. Per fortuna, gli interventi degli agenti della Municipale, agli ordini di Stanislao Rivetti evitano molto spesso che si potessero registrare grossi roghi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA