«C'è un cadavere in mare», recuperato il corpo a Castel Volturno ma è giallo sull'identità

L'intervento dei sommozzatori alla foce del fiume Volturo

Il cadavere alla foce del Volturno
Il cadavere alla foce del Volturno
di Vincenzo Ammaliato
Sabato 1 Luglio 2023, 09:35 - Ultimo agg. 13:15
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L'allarme è stato lanciato alle 16 chiamando al 1530 da alcune persone impegnate nella pesca sportiva sulle sponde della del Volturno, a circa un chilometro dalla foce. Dall'altra parte del telefono risponde la guardia costiera di Pozzuoli, che fa partire una motovedetta dal porto della città dei campi flegrei. La segnalazione indica che c'è un corpo che galleggia nel letto del fiume e che va rapido verso la foce. E non dà segni di vita. Dopo circa mezz'ora arriva a Castel Volturno l'imbarcazione della capitaneria, che cerca il corpo all'imbocco dell'alveo. A terra ci sono i vigili del fuoco e il nucleo sommozzatori in muta rossa che attendono indicazioni. Arrivano anche i carabinieri del reparto territoriale di Mondragone, ma del corpo segnalato ancora nessuna traccia. E allora le ricerche si spostano anche nello specchio di mare di fronte la foce. Subito dopo, nel versante destro compare qualcosa a ridosso degli scogli della spiaggia di via Pergusa.

La guardia costiera chiede l'intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco che utilizzando un piccolo gommone: si avvicinano agli scogli.

Qui, fra i massi e l'acqua c'è incastrato il corpo umano. Con non poca fatica i due sommozzatori riescono a recuperarlo e lo adagiano sulla vicina spiaggia, fra le case erose dal mare dell'area. La presenza del corpo privo di vita disteso sull'arenile restituisce tutta la natura di degrado e disperazione dell'area. Sul posto arriva anche il comandante Pellegrino, della locale capitaneria di porto. Ma non sono avvisati i soccorsi, ci sarebbe veramente poco da fare.

Sarà l'esame autoptico a chiarire il motivo della morte della persona trovata fra il fiume e il mare, che al momento del recupero pare non aveva alcuna documento d'identità. I carabinieri che seguono il caso non hanno rilasciato ancora alcuna dichiarazione, ma sembra che la salma appartenga a una persona dalla pelle chiara, di sesso maschile, dell'età apparente di trent'anni. E pare che né ieri né nei giorni precedenti, nessuno dai paesi della provincia di Caserta abbia denunciato alle forze di polizia la scomparsa di persone. Per questo per le indagini sarà importante il risultato dell'esame autoptico. Fondamentale sarà comprendere il momento della morte e il motivo perché al momento non è ancora certo che sia annegato.

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L'uomo potrebbe aver perso la vita prima di cadere nel fiume. Peraltro, anche la provenienza è particolarmente incerta: il fiume Volturno è il canale d'acqua superficiale più lungo del Sud Itala. Il suo letto corre lungo quattro province e la sorgente si trova addirittura in un'altra Regione, in Molise. Le sue acque, purtroppo, trasportano anche rifiuti smaltiti illegalmente, come elettrodomestici, parti di automobili, contenitori di plastica usati nelle campagne e nelle aziende zootecniche.

Solitamente sono d'allevamento, ma di recente ce ne sono tante anche d'origine selvatica. Fra questi numerosi cinghiali, nutrie e qualche anno fa a Castel Volturno attraverso il Volturno arrivò anche a carcassa di un cervo, proveniente probabilmente proprio dall'area molisana, perché questo tipo di animale è raro nella provincia di Caserta. In questo caso, invece, a galleggiare verso il mare è stato l'orrore, rappresentato dal giallo del cadavere umano senza identità. Alle 20 sulla spiaggetta di via Pergusa è arrivato il magistrato di turno della procura di Santa Maria Capua Vetere, si è confrontato con i carabinieri e la guardia costiera e ha autorizzato il trasporto della salma all'istituto di medicina legale di Caserta.
 

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