Cade dal tetto dell'azienda perde la vita in ospedale

L'operaio venerdì era precipitato mentre installava pannelli fotovoltaici

Pasquale Cosenza
Pasquale Cosenza
di Claudio Lombardi
Mercoledì 14 Giugno 2023, 07:35
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Pasquale Cosenza non ce l'ha fatta. La lotta contro la morte è durata meno di quattro giorni. Ieri mattina, dopo una notte in cui il quadro clinico è via via peggiorato, il suo cuore si è fermato. L'uomo, 38 anni di Macerata Campania, ma residente a Portico di Caserta, lo scorso 9 giugno, alle s16, era rimasto ferito dopo essere caduto, da un'altezza di circa 10 metri, dal tetto di un'azienda di Pastorano, mentre era impegnato, incaricato da una ditta esterna locale, a montare dei pannelli fotovoltaici. Sulla copertura dello stabilimento, che si trova in località Fontaniello, in via Torre Lupara, Pasquale era in compagnia di due colleghi, Vincenzo R., 41 anni, e Agostino P., 35, tutti di Macerata. Anche Vincenzo R. è precipitato ed è rimasto ferito, però in modo meno grave; ora, è ricoverato all'ospedale Cardarelli di Napoli con una prognosi di 40 giorni.

Ad invocare l'intervento dei soccorsi, con i due tecnici accasciati al suolo, immobili, sono stati gli stessi operai dell'azienda. Sul posto sono accorsi i carabinieri della compagnia di Capua, agli ordini del colonnello Paolo Minutoli, gli ispettori del Nucleo di sicurezza negli ambienti di lavoro dell'Asl e due un'autoambulanza del 118. Ai sanitari le condizioni del 38enne sono apparse subito serie: eseguito un primo tentativo di rianimarlo, è stato intubato e trasportato d'urgenza al Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta. I medici hanno provato di tutto e, per qualche giorno, la tempra di Pasquale ha alimentato la speranza. La speranza che poi si è infranta nelle prime ore dell'alba di ieri, a causa delle complicanze dovute alle lesioni cerebrali. In questa vicenda, tanti sono gli aspetti su cui gli inquirenti dovranno far luce: dovranno chiarire se le cadute siano state provocate da un malore o da un piede in fallo o se sia stato, come sospetta la famiglia, il tetto a franare. I carabinieri e gli ispettori dell'Asl stanno raccogliendo prove sull'esatta dinamica dell'episodio; nel frattempo, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. La salma di Pasquale è stata, intanto, trasferita al Dipartimento di Medicina legale per l'esame autoptico; l'uomo lascia una moglie, Elena, e una figlia di appena un anno.
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«Mi chiedo come, nel 2023 commenta il fratello della vittima, il giornalista Giovanni Cosenza possano ancora accadere tragedie simili. Si tende a considerarli decessi inspiegabili, dettati dalla fatalità, spesso, però, di fatale c'è poco. Anzi, le ragioni di questa strage infinita sono ben note e si chiamano riduzione delle spese per la prevenzione, subappalti, precarietà diffusa, smantellamento delle garanzie e dei diritti. Sono poche, isolate e inascoltate le voci che denunciano il dramma della sicurezza sul lavoro e la politica, quando va bene, si allarma all'indomani delle tragedie più eclatanti per poi ripiombare nel silenzio. Abbiamo rivela presentato un esposto ai carabinieri. Un atto dovuto: non cerchiamo vendetta ma verità».
«La città è sgomenta dichiara il sindaco di Macerata Campania, Stefano Cioffi siamo vicini alla moglie e alla figlia, consapevoli che non sarà facile colmare il vuoto che una persona come Pasquale, marito esemplare e padre amorevole, ha lasciato». Parole di affetto e di compassione sono state espresse anche da don Rosario Ventriglia, abate curato della chiesa di San Martino Vescovo e dal sindaco di Portico Giuseppe Oliviero.
 

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