Capua, Olon acquista Bioservices
e annuncia un nuovo stabilimento

Capua, Olon acquista Bioservices e annuncia un nuovo stabilimento
di Enzo Mulieri
Martedì 10 Settembre 2019, 12:00
3 Minuti di Lettura
CAPUA - Per il comparto della produzione dei farmaci per conto terzi (CDMO) prospettive migliori di rilancio si annunciano a Capua, a seguito dell'acquisizione dello stabilimento Bioservices (circa cento addetti) da parte della Olon, leader mondiale nel campo della fermentazione microbica. Ancora prima delle ferie estive, infatti, la società di Milano ha anticipato l'intenzione di realizzare un nuovo impianto nel sito casertano destinato alla lavorazione di molteplici prodotti di qualità (diversi dall'attuale core business costituito dai vaccini) avvalendosi della collaborazione a lungo termine di una multinazionale dello stesso settore.
 
Il progetto è di quelli tra i piu ambiziosi, secondo quanto illustrato da Olon in una nota stampa, dal momento che «dovrebbe rappresentare un ulteriore contributo ai recenti successi ottenuti nei progetti ingegneristici per lo sviluppo e la realizzazione di prodotti GMP e Food». Un'iniziativa di grande interesse, in altre parole, ma che pure meriterà l'approfondimento più specifico anche domani pomeriggio, nel corso della consultazione che si terrà in Confindustria Caserta, alla presenza del responsabile delle relazioni industriali Roberto Venturini e delle segreterie dei chimici, per conto di Cgil, Cisl e Uil. Scopo dell'incontro, secondo quanto è dato sapere, sarà la conferma della nuova missione annunciata solo per via mediatica, soprattutto le finalità dell'investimento previsto e le migliori opportunità che vengono offerte sul piano lavorativo». «L'avvio di questo importante programma di espansione ha già avuto modo di spiegare il CEO, Paolo Tubertini - avviene a soli 6 mesi di distanza dall'acquisizione di CapuaBioservices, a dimostrazione delle reale accelerazione di crescita nell'ambito dei servizi CDMO». Sull'altro versante, però, risulta pure piu che motivata la richiesta dei sindacati di avere maggiori informazioni sulla reale portata dell'operazione, sui tempi di realizzazione del nuovo impianto, sulle ricadute di natura occupazionale. Nessun avviso suppletivo è intervenuto a tal proposito, finanche nel corso delle ultime settimane. «Finora si è parlato solo di indiscrezioni - ha osservato Enrico Pontillo, segretario di categoria della Cgil - non abbiamo a disposizione nessun dato ufficiale sia per quel che riguarda la consistenza degli impegni economici sia per la tempistica del progetto. Ecco perché, pur riconoscendo l' importanza dell'intervento imprenditoriale, non sono stati smussati tanti dubbi ed incertezze che necessitano di un doveroso chiarimento». Di qui l'utilità di un confronto chiarificatore a livello istituzionale, cosi come interpretato anche dalla Uiltec. «Al momento non possiamo esprimere alcuna valutazione sul programma - precisa il segretario Daniele Aquilea - per noi la questione prioritaria riguarda l'andamento delle relazioni industriali in conformità di quanto prevede il contratto dei chimici, sia per il primo che per il secondo livello. Non sappiamo cosa bolle in pentola, neppure sappiamo il valore delle risorse messe in campo. Adesso c'è la necessità che tutti i lavoratori siano messi al corrente del percorso che dovrà essere affrontato». D'altro canto il tempo dell'attesa è abbondantemente scaduto, la ripresa dell' attività dopo le ferie estive richiede impegni piu stringenti e ravvicinati. Su questo fronte Olon ha tutte le carte in regola per corrispondere a tante istanze , essendo certamente in grado di offrire le migliori garanzie. Il fatturato certificato raggiunto nel 2018 è stato di 500 milioni di dollari, può contare complessivamente su circa 2mila dipendenti. La società è proprietaria peraltro di undici stabilimenti in Italia, Spagna, Usa ed India, è referente di tre filiali commerciali siti ad Amburgo, in Germania, a Florham Park (Stati Uniti) e Shamgai( Cina). A partire dal 2016 l'azienda ha portato avanti pure un programma di investimenti per incrementare l'attività produttiva prima con l'acquisizione del gruppo INFA poi con quella della Divisione chimica di Ricerca Bioscences.
© RIPRODUZIONE RISERVATA