Casalesi, Covid e cure mediche,
Zagaria jr chiede la proroga domiciliari

Casalesi, Covid e cure mediche, Zagaria jr chiede la proroga domiciliari
di Mary Liguori
Domenica 6 Settembre 2020, 12:26
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È in corso una nuova partita, e la «arbitrano» ancora una volta i giudici del tribunale di Sorveglianza di Sassari, per il caso giudiziario legato all'emergenza epidemiologica che più ha fatto discutere nei mesi scorsi. Parliamo della concessione degli arresti domiciliari a Pasquale Zagaria, fratello minore dei boss dei Casalesi, Michele, cui le toghe sarde hanno concesso, nell'aprile scorso, cinque mesi di differimento ai domiciliari con lo scopo di garantirgli il diritto alla salute, nel suo caso cure oncologiche, nel periodo di massima allerta sanitaria. Il suo rientro in cella è previsto per il 21 settembre.

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Zagaria lasciò il 41bis tra polemiche e veleni e il suo caso provocò un terremoto politico tale da portare, tra le altre cose, al cambio del vertice del Dap. Dopo la sua scarcerazione, e quella di altri esponenti della criminalità organizzata italiana, il ministro Bonafede corse ai ripari con un decreto che imponeva ai giudici di Sorveglianza la revisione delle concessioni alla luce della mutata situazione epidemiologica. Anche in seguito alla revisione, però, i magistrati di Sassari ritennero di dover lasciare Zagaria jr ai domiciliari, in accoglimento delle tesi del collegio difensivo che rappresenta il camorrista condannato a vent'anni di carcere per associazione mafiosa ed estorsione. Ma non è tutto. Il collegio presieduto da Ida Aurelia Soro trasmise il fascicolo di Zagaria alla Corte Costituzionale ravvisando, come sostenuto dai difensori del camorrista, profili avversi alla Carta nel decreto sulla revisione. Gli avvocati Andrea Imperato, Lisa Vaira e Angelo Raucci sono ora impegnati in una nuova «puntata» della soap Zagaria. Hanno infatti di recente presentato istanza di proroga del differimento ai domiciliari sulla base delle condizioni di salute del sessantenne casalese e, vista la nuova ondata di contagi, anche alla luce della nuovamente mutata situazione epidemiologica. Il differimento concesso a Pasquale Zagaria scadrà il prossimo 21 settembre e i giudici di Sassari dovranno deciderne le sorti entro quella data. Al momento, il casalese, il cui fine pena è previsto entro il 2021, si trova agli arresti domiciliari a Pontevico, in provincia di Brescia. Quando lo scorso 9 giugno il tribunale di Sorveglianza di Sassari confermò che l'uomo doveva restare fuori dal carcere motivò le proprie determinazioni ritenendo di aver «bilanciato il diritto alla salute e l'interesse pubblico della sicurezza». Quest'ultimo passaggio era relativo alle conclusioni della Corte d'Appello di Napoli secondo cui Pasquale Zagaria non è più attivo all'interno dell'organizzazione criminale già dall'anno 2015.

IL COUNTDOWN
A seguito dell'istanza di proroga depositata dal collegio difensivo, i giudici di Sassari - deputati alla decisione in quanto prima della scarcerazione Zagaria jr si trovava detenuto in regime di 41bis nel penitenziario della città sarda - stanno acquisendo informazioni utili a stabilire se Zagaria possa essere curato, senza rischi, in ambito carcerario. Fu d'altronde questa la ragione che portò alla concessione dei domiciliari ad aprile: né il carcere di massima sicurezza, né il vicino ospedale Brotzu potevano prendere in carico il detenuto affetto da una grave patologia oncologica e, interrogato su eventuali destinazioni sanitarie alternative, il Dap non rispose mai alle istanze dei magistrati. Un silenzio che poi fu alla base del terremoto che di lì a poco sconvolse il Dipartimento.
 

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