Aversa, al Teatro Nostos lo spettacolo a tempo di cocktail ​«Caipirinha Caipirinha»

Una commedia divertente, dai ritmi serrati, che racconta con poesia e ironia l'amore e la vita, a tempo di cocktail

Giovanni Granatina, Marco Palumbo e Fabio Rossi
Giovanni Granatina, Marco Palumbo e Fabio Rossi
Mercoledì 26 Aprile 2023, 14:51
3 Minuti di Lettura

Sabato 29 aprile alle 21 e lunedì 1 maggio alle 19:00, al Nostos Teatro di Aversa va in scena l’esilarante spettacolo «Caipirinha Caipirinha», dolceamaro racconto di un rapporto amoroso a quattro in un imprecisato paesino del sud Italia, scritto e diretto da Sara Sole Notarbartolo, con Giovanni Granatina, Marco Palumbo e Fabio Rossi.

Intorno al bar di Bob, a Roccapaduli, gravitano tre grandi amici: Bob, il barman, ricco, colto, elegante, irresistibile. Ama Wilma e Wilma ama lui. Walter, l’empatico. Progressista, poetico, dolcissimo, ha un lavoro precario e nient’altro. Ama Wilma e Wilma ama lui. Vincenzo, l’uomo per bene.

Ha un lavoro a tempo indeterminato, una bella casa, è cattolico, reazionario ma buono, soffre di attacchi di collera violenta. Ama Wilma e l’ha sposata. E Wilma ama lui.

«Aiutata e anche guidata dalle estenuanti improvvisazioni dei tre attori che sono sulla scena, ho messo davanti ai miei occhi, e a quelli del pubblico, una cosa indicibile, teneramente indicibile, assolutamente indicibile: il tradimento per amore di qualcuno che si ama» spiega l’autrice e regista Sara Sole Notarbartolo. «Il femminile narrato in Caipirinha è raro: la protagonista, assente e presentissima, incarna quello che da sempre hanno incarnato nel nostro immaginario letterario e sociale i vari Don Giovanni, conte Vronsky, Casanova. E non so se il suo destino sia legato più allo status di eroe o a quello generico di donna. Ma, come in ogni narrazione che nasce dall’osservazione stupita della vita, le cose prendono il loro corso naturale e, alla fine, la chiave del discorso non è nel fatto che Wilma sia una donna libera o una zoccola, né se Bob e Walter e Vincenzo siano realmente amici, né se la verità sia meglio saperla o lasciarla occultata. La chiave, semplicemente, non c’è. C’è solo la porta. E la porta è quella di un bar». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA