Capua: piromani nella dimora di Martucci, aria al veleno nella notte

E' il secondo episodio in un mese

Un altro incendio nella dimora storica di Giuseppe Martucci a Capua
Un altro incendio nella dimora storica di Giuseppe Martucci a Capua
di Giulio Sferragatta
Mercoledì 10 Maggio 2023, 08:51
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Fumi tossici e aria irrespirabile a pochi passi dalla centralissima Piazza dei Giudici. Fumarole, probabilmente determinate dalla combustione di rifiuti e materiali di risulta già arsi nel corso di un precedente incendio, si sono manifestate ieri all'interno di un edificio in via Monte dei Pegni. Le emissioni, chiaramente nocive e inquinanti, si sono propagate - in particolare - da uno dei locali a piano terra dello storico palazzo in cui ha vissuto il compositore e direttore d'orchestra del diciannovesimo secolo, Giuseppe Martucci.
Il fabbricato, di proprietà comunale e attualmente oggetto di un progetto di restauro, è stato interessato il 17 aprile da un pericoloso rogo che investì diverse stanze, fortunatamente risparmiando gli appartamenti soprastanti. Alcuni abitanti furono costretti ad abbandonare l'immobile che, da allora, fu delimitato e messo in sicurezza. Nonostante ciò, i teppisti hanno tentato, probabilmente nella notte, di innescare un nuovo incendio e distruggere le poche cose risparmiate precedentemente dalle fiamme.


Il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha evitato il peggio. Il focolaio, formatosi tra rifiuti combusti, è stato subito spento con sostanze schiumogene. Come nella precedente occasione, non ci sono stati feriti, ma il rischio di intossicazione è stato elevato. Infatti, durante tutto l'arco della mattinata, l'odore acre dei residui di immondizia bruciata si è diffuso immediatamente in zona, costringendo gli abitanti a tenere finestre e balconi chiusi. Gli accessi dei due locali, in cui si sono manifestate maggiormente le esalazioni, sono stati chiusi con delle tavole allo scopo di rendere impraticabile l'ingresso di malintenzionati.Sulla questione, al momento, viene mantenuto il massimo riserbo. L'ipotesi di un innesco determinato da cause accidentali resta meno accreditata. Più plausibile quella di un atto doloso. Le fumarole di ieri potrebbero essere ricondotte a uno stesso disegno criminoso. Sconosciuti potrebbero aver preso di mira lo storico edificio di Martucci, ma non si esclude neppure che ci sia qualche piromane che, approfittando del degrado degli ambienti interni, abbia deciso di sfogare il proprio istinto criminale.
Le indagini procedono. Le telecamere presenti lungo il corso Appio e in piazza dei Giudici potrebbero fornire dati importanti.

Resta comunque il disagio per i residenti, costretti a sopportare l'odore nauseabondo dei rifiuti bruciati.

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