Caserta, la promessa del sindaco:
«Sì al Lungoreggia liberato»

Caserta, la promessa del sindaco: «Sì al Lungoreggia liberato»
di Lidia Luberto
Sabato 15 Maggio 2021, 08:20 - Ultimo agg. 21:13
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«Lungoreggia liberato? Perché no. Ma in un'ottica di generale rivisitazione dell'immagine stessa della città e della sua diversa articolazione nel campo della mobilità sostenibile e della vivibilità».

Così il sindaco Carlo Marino, interviene nel dibattito sull'ipotesi di liberare dalle auto la zona a ridosso del monumento vanvitelliano per dedicarla a nuove attività e a più ampie funzioni. Anzi, per verificarne la fattibilità, - aggiunge - «proporremo questa idea al dipartimento di Ingegneria della Università della Campania a cui abbiamo affidato l'incarico di sviluppare il Piano urbano per la mobilità sostenibile. La prima riunione operativa - annuncia il sindaco - l'avremo lunedì e in quel contesto daremo agli esperti la documentazione e le informazioni necessarie perché ogni innovazione e cambiamento siano inseriti in un contesto più generale e organico che riguardi tutta la città. Il progetto al quale lavoreranno i docenti e i ricercatori dovrà prevedere nuove reti di piste ciclabili, una diversa articolazione del trasporto pubblico, le zone a traffico limitato, mobilità sostenibile casa-scuola, casa-lavoro. Perciò, più che lavorare per singole tematiche, si opererà sull'intera città con un occhio attento alla valorizzazione del patrimonio Unesco».

Anche il direttore generale della Reggia, Tiziana Maffei, guarda con favore al «lungoreggia». «Caserta per la sua conformazione fisica è una città da vivere a piedi e in bicicletta, e non posso che stupirmi come cittadina temporanea dell'uso smodato dell'auto.

Molte città europee hanno fatto altre scelte che hanno portato effetti benefici sia dal punto di vista del commercio che del decoro e della qualità di vita, anche con non trascurabili effetti di valorizzazione immobiliare. Ben venga quindi la condivisione cittadina sulla fruizione diretta dello spazio urbano. Inoltre, un sistema di parcheggi, l'educazione al camminare, la necessità di recuperare il piacere della socializzazione possono fare molto. Senza contare che in questo momento gli incentivi per il recupero dell'edilizia esistente potrebbero contribuire a farne una città giardino». E la Reggia per questo sostanziale cambiamento può «sostenere la fiducia sulle potenzialità del territorio. L'azione avviata dalla precedente direttore Felicori, va consolidata - dice Maffei - come immagine, ma anche operativamente nel far rifluire i grandi numeri di visitatori nel territorio. Perciò le nostre progettualità sono mirate a valorizzare il rapporto con il territorio: dagli interventi a breve-medio tempo su corso Giannone e il nuovo ingresso-uscita a Sant'Antonio o il al recupero del complesso dei Passionisti».

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Sull'ipotesi riapertura Flora, appare possibilista. «Il giardino è parte integrante del complesso, scelte errate del passato hanno creato e storicizzato la separazione. Ma oggi è possibile una gestione partecipata. Come più volte ripetuto - aggiunge Maffei - una concessione basata su un progetto ben definito, la presa in carico della manutenzione e la realizzazione della necessaria separazione dal Palazzo e dal Parco, è la strada per condividere la missione della Reggia». Una posizione che incoraggia e da' sostanza al «lungoreggia liberato». Anche il neo presidente di Confindustria Caserta, Beniamino Schiavone, la vede come un'opportunità. «Tutte le iniziative che facciano bene alla città e che possano accrescerne l'appeal turistico e anche la vivibilità vanno sposate con convinzione. Ovviamente, previo studio di fattibilità e la possibilità di collegamento con gli altri siti di attrazione del territorio che ne favoriscano la valorizzazione. E - sottolinea Schiavone - la nostra associazione, è pronta a fare la propria parte».

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