Infrazioni al Codice della Strada quasi dimezzate nel 2020 - complici il lockdown e le ordinanze anti Covid - ma il numero dei verbali elevati dalla Polizia municipale resta comunque molto alto, così come quello degli incidenti stradali. Nel dettaglio, si contano 62.800 multe, circa il 43 per cento in meno rispetto al 2019 che aveva fatto registrare un picco di 110mila contravvenzioni. L'andamento delle infrazioni va di pari passo con quello dell'epidemia sanitaria.
Il periodo con il più alto tasso di violazioni risulta, infatti, essere quello precedente alle serrate imposte dal Governo, vale a dire gennaio e febbraio (rispettivamente 8.500 e 10.968 verbali), picchi anche nei mesi estivi, in particolare a luglio e a settembre (6.500 e 7.000 contravvenzioni) e, infine, a ottobre che ha fatto registrare 8.000 casi. Al contrario appena (si fa per dire) 2.800 multe a marzo e record ad aprile con sole 32 contravvenzioni.
I comportamenti trasgressivi più diffusi continuano a essere la sosta abusiva, il transito vietato nelle strade in cui sono attive le isole pedonali, l'occupazione selvaggia delle ciclovie. Nel dettaglio, sono 10.300 le violazioni delle zone a traffico limitato nel centro storico, 42.000 le multe per mancato pagamento del grattino sulle strisce blu, 7.700 quelle elevate per sosta vietata sulle strisce pedonali, sui marciapiedi, sugli stalli destinati ai disabili, nel bel mezzo di un incrocio o in doppia e tripla fila.
In particolare spiccano i 264 verbali, emessi tra settembre e dicembre dello scorso anno, per occupazione abusiva delle piste ciclabili di via Verdi-via Napoli e corso Giannone. 1.500 invece sono le multe digitali, quelle effettuate con l'ausilio dell'Autoscan capture, la telecamera mobile installata sul tettuccio delle vetture della Polizia municipale, mentre ammontano a 1.200 i verbali elevati in presenza degli autori dell'infrazione.
«Il 2020 è stato un anno molto duro spiega il comandante della Polizia municipale, Luigi De Simone, il cui incarico è stato prorogato di altri dodici mesi perché oltre al normale carico di lavoro, gli agenti sono stati in prima linea anche per fronteggiare l'emergenza sanitaria. E non mi riferisco soltanto ai controlli per garantire il rispetto dei vari Dpcm e delle numerose ordinanze che si sono susseguite, al riguardo sono 57 le multe elevate per il mancato rispetto delle direttive, ma anche alla collaborazione quotidiana con l'Asl per rintracciare persone positive al Covid che non sapevano di esserlo e controllare coloro che erano in isolamento fiduciario. A tutto ciò occorre poi aggiungere anche le attività di informazione al cittadino. Tantissime infatti le telefonate convogliate al centralino del Comando nel periodo clou della pandemia».
Infine un dato positivo. «Delle 62.800 multe elevate nel 2020 conclude il comandante - 8.600 sono state notificate telematicamente tramite pec, questo ha consentito al comando di risparmiare 138mila euro».