Caserta, violate le barriere di ferro:
via San Carlo ad alto rischio

Caserta, violate le barriere di ferro: via San Carlo ad alto rischio
di Daniela Volpecina
Martedì 25 Ottobre 2022, 07:48
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Via San Carlo chiusa ai pedoni. Anzi no. La rete metallica - posizionata venerdì scorso dal Comune di Caserta davanti al palazzo a rischio crollo per garantire l'incolumità dei passanti - è stata divelta già tre volte nelle ultime quarantotto ore. Vano il tentativo di ripristino della polizia municipale. Appena poche ore dopo, ignoti hanno infatti nuovamente spostato la barriera che divideva in due la strada e ricavato un varco per il transito pedonale. E ciò malgrado il grave pericolo che incombe su quel tratto in cui insiste un edificio danneggiato alto dodici metri.

L'amara scoperta è stata fatta dai vigili del fuoco mercoledì scorso a seguito di un sopralluogo effettuato su segnalazione di uno dei condomini. Da una prima analisi, i pompieri hanno rilevato infatti gravi lesioni alle pareti perimetrali del primo e del terzo piano oltre che sulla volta di ingresso dello stabile. Immediata la comunicazione al Comune che ha dapprima interdetto il transito veicolare e pedonale e poi notificato le ordinanze di sgombero ai residenti del palazzo. Uno stop che ha creato sin da subito disagi e proteste, costringendo i pedoni a fare un giro particolarmente lungo per raggiungere la parte di strada tagliata fuori dal circuito. Abbiamo visto fanno notare i residenti persone in carrozzella, mamme con passeggini, anziani con problemi di deambulazione arrivare con fatica fino alle transenne e poi dover tornare indietro quando si sono rese conto che il tratto era off-limits.

E ciò perché ai due estremi dell'arteria, quello che fa angolo con via Colombo e quello che sfocia su piazza Duomo, non è stata posizionata la segnaletica che avverte dell'interruzione. E l'assenza dei cartelli è divenuta ancora più grave ora che sono state divelte le barriere perché i passanti, ignorando quanto accaduto e non essendo a conoscenza delle cause che avevano reso necessarie le transenne, attraversano questo breve tratto, a proprio rischio e pericolo».

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La decisione del Comune di interdire il transito ha generato molti malumori anche tra i commercianti che nei giorni immediatamente successivi all'episodio hanno riscontrato un calo degli incassi vicino al 50 per cento. Poi la lieve ripresa quando è ricominciato il flusso pedonale. «Inutile negare che il transito dei pedoni è vitale per le nostre attività fa notare Antonio Iuliano, uno dei commercianti di via San Carlo ma siamo consapevoli di essere di fronte ad un pericolo di crollo e quindi che l'incolumità pubblica deve avere la priorità su tutto. Siamo però anche consci del fatto che i tempi di ripristino dello stato dei luoghi e gli interventi di ristrutturazione del palazzo non saranno brevi e chiediamo dunque all'amministrazione comunale di tener conto anche delle esigenze di chi in questa strada vive o lavora. Auspichiamo pertanto che ci sia la volontà di prevedere una soluzione che consenta di mettere in sicurezza al più presto questo tratto così da garantire ai passanti di attraversare senza rischi via San Carlo».


Sono diverse le ipotesi di soluzione al vaglio dei tecnici. Rilevata infatti l'impossibilità di adottare una gabbia pedonale come quella realizzata in via Vico, gli ingegneri starebbero valutando di «imbragare» l'edificio con i tiranti. Resta però un grosso punto interrogativo su chi si accollerà i costi dei lavori e su quando partirà l'intervento. Il Comune ha ordinato ai proprietari del palazzo di metterlo in sicurezza ad horas, concedendo un margine di quindici, venti giorni al massimo per intercettare la ditta e organizzare il tutto. I proprietari però fin dal primo giorno hanno replicato di sentirsi parte lesa in questa vicenda, addossando le responsabilità delle lesioni alla ditta che nell'aprile scorso ha abbattuto il palazzo confinante. C'è chi ha anche annunciato di voler adire le vie legali e chiedere un risarcimento danni. Nel frattempo resta il problema degli sgomberi. Alcune famiglie sono infatti ancora nel palazzo perché non sanno dove altro andare.

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