Da oggi si allentano le misure di restrizioni anti Covid, di fatto però il reale primo giorno di libertà per i cittadini casertani è stato ieri. Ieri è stata la libera uscita per tutti, nonostante fosse comunque un giorno, l'ultimo, in zona rossa. Certo è che, nelle more della riapertura di tanti esercizi e tanti punti ristoro con le adeguate misure da attuare per garantire la salute degli utenti, i numeri mostrano che il virus è ancora a piede libero e che i contagi non tendono a calare, sebbene compensati quotidianamente da un altrettanto numero alto di pazienti guariti.
Nel bollettino di ieri pubblicato dall'Asl di Caserta, ad esempio, sono 276 i nuovi positivi emersi dai 1.979 tamponi processati nelle ultime 24 ore, a fronte di 289 pazienti guariti. Gli attuali ammalati di Covid sono 6.849, 14 in meno rispetto il giorno precedente. E' bene ricordare che tali positivi attuali sono in cura soprattutto a livello domiciliare: solo una parte di questi sono ospedalizzati.
A proposito di quest'ultimo, per fortuna il servizio non si frena e procede h24, senza sospensione. Fino alle 17.47 di ieri, infatti, le prime dosi erogate dall'azienda locale casertana sono state 159.007, di cui 57.737 richiami. Le lunghe file davanti i punti vaccinali, che molto presto non esisteranno più per un cambio di organizzazione logistica, sono un positivo indice della sensibilità dei casertani alla vaccinazione anti Covid. Anche l'AstraZeneca viene erogata senza problemi, tanto da non avere residui di dosi rifiutate o liste d'attesa come avviene altrove. Al netto di ciò, da oggi i punti vaccinali saranno potenziati, con più poltrone (ovvero box) e non è escluso che i numeri giornalieri di somministrazione possano crescere da quelli odierni, che si aggirano intorno alle 6.000 dosi quotidiane. Intanto, al di là dell'emergenza e delle misure per contenerla, accadono fatti di cronaca comunque correlati.
Come quello successo ieri pomeriggio ad Aversa, dove una donna, in attesa di sottoporsi al vaccino, ha avuto un infarto. È stato il deputato del Movimento Cinque Stelle Nicola Grimaldi, medico, che ha compiuto il massaggio cardiaco opportuno e le ha salvato la vita. Una storia dall'esito felice grazie all'intervento tempestivo di una persona esperta. Al contempo, però, altre storie di cronaca si sono verificate e non con il medesimo felice risvolto.
Sabato si è verificata un'aggressione da parte di alcuni convenuti e familiari di una paziente nei confronti del personale sanitario e dei presenti del Pronto Soccorso di Caserta. «Ancora una volta il Pronto Soccorso e gli operatori vengono presi di mira - dice il Segretario confederale Cisl di Caserta Nicola Cristiani - Non è la prima volta che accade e non sarà l'ultima. Si evince l'assoluta necessità di potenziare l'organico di Pronto Soccorso che non riesce a soddisfare l'utenza a causa della mole di affluenza. Ricordiamo che la maggior parte della popolazione si riversa su Caserta anche perché l'Asl come sappiamo ha trasformato ben due presidi ospedalieri, Maddaloni e Santa Maria in ospedali covid, sospendendo anche le attività di Pronto Soccorso. Per questo chiediamo al direttore Generale Gaetano Gubitosa di rafforzare quanto prima il personale infermieristico e di OSS in modo da velocizzare le prestazioni sanitarie ove possibile». In sostanza, «la richiesta è quanto mai semplice e urgente - precisa Cristiani - potenziamento dell'organico di Pronto Soccorso, dove, lo ribadiamo, non si emettono solo prestazioni di emergenza-urgenza ma anche di assistenza quotidiana a circa 10 pazienti in O.B.I., Osservazione Breve Intensiva, vale a dire pazienti in attesa di ricovero».