Stroncata dal Covid dopo vaccinazione,
la 53enne soffriva di scompenso al cuore

Stroncata dal Covid dopo vaccinazione, la 53enne soffriva di scompenso al cuore
di Gabriella Cuoco
Mercoledì 18 Agosto 2021, 07:47 - Ultimo agg. 18:02
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«Cara cugina, questo Covid ti ha portata via, ci mancherai tantissimo. Ci mancherà la tua premura verso di noi a non farci mai sentire sole, quando ne abbiamo avuto bisogno. Sei stata una cugina speciale, ti vorremo sempre bene. Ora riposa in pace». C'è tantissimo dolore a San Felice a Cancello e, soprattutto nella frazione di Casazenca, per la morte di Giovanna Diglio, 53enne, mamma di Giovanni e Immacolata, morta per Covid, dopo due dosi del vaccino anti Sars-Cov2.

Due cugine, molte affezionate a lei, l'hanno ricordata con un post su Facebook. Ma non solo, ieri mattina, durante la benedizione della salma presso il cimitero comunale prima della tumulazione, alla quale c'erano solo i familiari più stretti e qualche vicino di casa di via Elevata, è stato letto un pensiero per Giovanna che, durante la sua giornata, trovava sempre tempo per dedicarsi agli altri e in particolare ai più deboli.

Era molto attiva nel sociale e in parrocchia; non disperava mai quando si trattava di regalare un sorriso a chi ne aveva bisogno.

La 53enne, con qualche patologia pregressa, come era stato indicato nella dichiarazione richiesta dall'Asl prima di sottoporsi al vaccino, ha contratto il virus a metà luglio, dopo pochi giorni dalla seconda dose, che le era stata somministrata dal personale sanitario presso la caserma «Magrone» di Maddaloni. La prima dose l'aveva effettuata già a maggio e non aveva registrato nessun sintomo di rilievo. Né febbre e né dolori, solo un po' di stanchezza, tipica di questo vaccino, e all'ordine del giorno per tutti. Subito dopo la seconda dose, a parte la febbre (che non ha superato i 38 gradi) per una sola giornata, Giovanna era stata bene; qualche giorno dopo ha cominciato poi ad accusare forti dolori al petto, alle gambe e, soprattutto, tanta spossatezza. Addirittura non riusciva bene a deambulare e questo l'ha preoccupata fortemente.

Secondo il suo medico di base, che l'ha visitata in un primo momento a metà luglio, la 53enne aveva già contratto il virus prima di sottoporsi alla seconda dose e sicuramente quella patologia pregressa, legata a uno scompenso cardiaco, le aveva impedito di sviluppare le giuste difese immunitarie. La prima volta che si è sentita male, in piena notte, con una saturazione non più alta di 85, è stata accompagnata dal marito Angelo presso l'ospedale civile di Caserta, poi curata per qualche giorno presso il Covid Hospital di Maddaloni. Era ritornata a casa e, nonostante riuscisse a respirare a fatica, si aiutava con l'ossigeno cercando di tenere la saturazione sempre sotto controllo. La sua giornata, secondo il racconto di qualche parente, trascorreva tra il letto e la poltrona che aveva in cucina.

Negli ultimi giorni sembrava essersi un po' ripresa, anche se non aveva ancora negativizzato il virus. All'alba di lunedì, è deceduta per un arresto cardiocircolatorio, che non le ha lasciato scampo. Sul posto, sono intervenuti anche i camici bianchi dell'ambulanza del 118 dello Psaut dell'ospedale Ave Gratia Plena, allertati dal marito, che non hanno potuto fare altro che accertare il decesso. Giovanna, la sera prima di morire, era scesa dal letto e aveva chiacchierato a lungo telefonicamente con un'amica, che la incoraggiava a non perdersi d'animo e continuare a combattere. La stessa aveva detto ai familiari di sentirsi meglio e di voler guarire presto per iniziare nuovamente a uscire di casa. La morte della 53enne ha mandato nello sconforto totale tutti i sanfeliciani che, nonostante il periodo di ferie, non hanno fatto mancare anche da lontano la loro vicinanza ai familiari.
 

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