Caso Firema, momenti di tensione al Ministero dello Sviluppo economico

Caso Firema, momenti di tensione al Ministero dello Sviluppo economico
Mercoledì 3 Giugno 2015, 21:22 - Ultimo agg. 22:08
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Momenti di tensione si sono avuti al Ministero per lo Sviluppo Economico, a Roma, per la protesta dei delegati della «Firema», azienda casertana che produce carrozze ferroviarie. Lo si apprende da fonti sindacali che spiegano che i delegati erano stati convocati insieme ai sindacati locali e nazionali dei metalmeccanici per discutere della cessione della società a una New.Com formata dall'azienda piemontese «Blutech» (70%) e dalle campane Cometav, di Torre Annunziata, e Miri, di Napoli. I delegati sindacali - riferiscono fonti sindacali - appreso dell'assenza di rappresentanti dell'acquirente e di esponenti di primo piano del Ministero hanno occupato per tre ore l'ufficio dove era previsto l'incontro. La situazione è tornata alla calma - sempre secondo quanto riferiscono i sindacati a Caserta - solo dopo l'arrivo del sottosegretario Simona Vicari.



L'azienda, che ha stabilimenti a Caserta, Milano, Spello (Perugia) e Tito (Potenza) e impiega oltre 500 lavoratori, è gestita dall' agosto 2010 dal commissario Ernesto Stajano, nominato dal Governo sulla base della legge Marzano. Il commissariamento, già prorogato di tre mesi nel marzo scorso, scadrà il 17 giugno prossimo e nel caso in cui per quella data non si dovesse perfezionare la cessione, i libri contabili dell'azienda finiranno in tribunale. Una nuova riunione al Mise è stata convocata per il 10 giugno. In contemporanea ci saranno 8 ore di sciopero e un presidio dei lavoratori davanti al Mise. «Invitiamo i parlamentari e consiglieri regionali dei territori interessati a presenziare alla riunione del 10 giugno - afferma il leader segretario della Uilm di Caserta, Antonello Accurso - perché la Firema non può chiudere. Sarebbe una grave colpa e una responsabilità di tutta la politica locale ma soprattutto nazionale. Il Governo, presentando e sostenendo la proposta vincolante d'acquisto da parte della New.Co, si è assunta un'importante responsabilità».



La proposta delle tre società acquirenti, che il 28 maggio scorso hanno disertato l'incontro dal notaio, fissato per ultimare l'acquisto, prevedeva oltre 100 esuberi tra i dipendenti. «Un eventuale fallimento di Firema sarebbe una cosa inaccettabile - dice il segretario della Fiom-Cgil di Caserta Massimiliano Guglielmo - la politica, che ha gravi responsabilità, deve trovare subito una soluzione perchè Firema è ancora pienamente operativa e produce utili».
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