Un furto di 150 euro, con un bottino minimo rispetto alla fatica fatta per metterlo a segno. L'ipotesi è che siano stati i vandali (più che i ladri), fra sabato e domenica scorsa, a entrare nella casa comunale di Aversa. Cercavano qualcosa in particolare. Qualcosa che, quasi certamente, non hanno trovato, nonostante abbiano aperto un foro nell'ufficio contratti, al terzo piano, per raggiungere la stanza che ospita l'economato.
Stanza il cui accesso è stato forzato, così come la cassaforte che è custodita nella stanza, con la fiamma ossidrica.
Un altro mistero riguarda la modalità di accesso dei ladri in municipio. Tutti gli accessi al piano terra della casa comunale di Aversa risultavano chiusi. Per cui si ipotizza che i malviventi siano entrati da qualche finestra della parte posteriore dell'edificio utilizzando i canali di scolo per salire. Una ricostruzione che non convince gli investigatori considerato che i ladri si sono portati dietro la fiamma ossidrica, il cui peso non è irrilevante per chi deve arrampicarsi lungo una parete. Una volta dentro, mostrando di conoscere il luogo in cui si stavano muovendo, i delinquenti hanno raggiunto l'ufficio contratti da dove hanno cercato di raggiungere l'ufficio economato provando a fare un foro nella parete.
Sarebbero, poi, entrati nell'ufficio - meta della loro incursione - forzando la porta blindata con la fiamma ossidrica utilizzata anche per aprire la cassaforte. Deludente, quindi, il bottino di 150 euro, portati via, forse, solo per confondere le acque, mentre l'obiettivo potrebbe essere stato tutt'altro. Documentazioni delicate ad esempio, relative a vicende edilizie o amministrative.
Si tratta solo di ipotesi che, almeno per il momento, sono prive di un qualsiasi riscontro, anche se i carabinieri, nel corso delle indagini della Procura del tribunale di Napoli Nord, le verificheranno nel tentativo di giungere all'identificazione dei malviventi.
Attualmente, il Comune normanno, dopo la sfiducia all'amministrazione guidata dall'ex sindaco Alfonso Golia, è retto da una triade commissariale nominata dal prefetto di Caserta, Giuseppe Cataldo, con a capo Gerardina Basilicata, prefetto in pensione. A lei si sono affiancati da ieri Giuliana Semprebuono ed Eugenio Riccardelli. Basilicata, insediatasi solo qualche giorno fa, si è trovata catapultata in quello che è il problema principale per gli Aversa, quello della sicurezza.