Gisec, rinnovato il Cda
ecco i nomi «top secret»

Gisec, rinnovato il Cda ecco i nomi «top secret»
di Lia Peluso
Giovedì 16 Dicembre 2021, 07:53
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Ieri mattina il presidente della Provincia, Giorgio Magliocca, ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione di Gisec spa, società in house della Provincia. Si tratta dell'avvocato Massimiliano De Benedectis che ricopre la carica di presidente, della commercialista Caterina De Rosa ed infine del consigliere uscente Dario Di Matteo. Per Magliocca si è trattato di scelte tecniche obbligate dopo le dimissioni del presidente Alessandro Cioffi per sua incompatibilità a seguito della nomina come revisore dei conti della Regione Campania. Le nomine però dovevano rimanere riservate ed essere rese note dopo le elezioni provinciali, il cui voto è fissato per sabato. La decisione era stata assunta da Magliocca, che è in corsa per la presidenza della Provincia, a seguito della polemica che è scoppiata dopo che è stata convocata l'assemblea di Gisec per le nomine a pochi giorni dal voto. Secondo quanto riferito da Magliocca, l'urgenza della nomina del cda risiederebbe in una transazione con la Regione Campania che ha ad oggetto l'estinzione di un debito di oltre 25 milioni di euro vantati dalla Regione nei confronti di Gisec per i conferimenti al termovalorizzatore di Acerra operati fino al 31 dicembre 2018.

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La Gisec si è impegnata ad estinguere una quota del debito oggetto di transazione, pari appunto a 25 milioni di euro, attraverso la cessione alla Regione dei crediti che la stessa Gisec vanta verso i Comuni del Casertano.

La transazione sarebbe l'ultimo atto a firma di Cioffi prima delle dimissioni e nelle intenzioni di Magliocca si sarebbe dovuto attendere a dopo lo spoglio di sabato, però, ieri sera i nomi sono trapelati e, prima della fuga di notizie, Magliocca aveva affermato: «Non c'è alcun politico tra coloro che ho scelto ma una continuità rispetto al consiglio di amministrazione precedente. In questi giorni mi hanno divertito le polemiche che sono state sollevate. Si è alzato un polverone su nomi che non sono mai esistiti (il riferimento di Magliocca è Salvatore Martiello, ndr) ed anche perché i politici che sono intervenuti si sono fatti tirare dentro una polemica nata sul chiacchiericcio. Le nomine abbiamo dovute farle entro il 15 dicembre per un accordo che stavamo per chiudere con la Regione Campania che avrebbe reso il presidente uscente in un conflitto di interesse. L'accordo dovrà essere firmato entro giovedì 16 dicembre e permetterà di far risparmiare a Gisec, e quindi alla Provincia di Caserta, 36 milioni di euro».


Sulle nomine è intervenuto il sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra, nonché candidato alla presidenza della Provincia, che ha ribadito che si tratterebbe di una trovata elettorale di Magliocca il quale dovrebbe dimostrare l'urgenza di queste nomine. «A pochi giorni dal voto - ha affermato Mirra - è evidente a tutti come l'attuale presidente della Provincia non sia riuscito ad evidenziare un solo risultato raggiunto in ben quattro anni di amministrazione. Chiunque ha fatto l'amministratore pubblico sa bene che, se dopo avere governato ci si ripresenta agli elettori, si sente non solo il dovere ma anche l'orgoglio di rivendicare i risultati raggiunti; nel nostro caso potevano riguardare una innovazione nella pianificazione della manutenzione degli istituti scolastici o magari quella della viabilità effettuata sulla base di criteri esclusivamente oggettivi e strategici e non su scelte estemporanee, una concreta programmazione sull'edilizia scolastica che potesse fargli affermare che oggi la Provincia è pronta alla grande sfida dei fondi europei su quel tema o ancora più semplicemente avesse minimamente svolto il ruolo di coordinamento e assistenza amministrativa degli enti locali. Su tutto questo cade il silenzio assordante del presidente uscente, il quale ha girato per i comuni, sempre opportunamente accompagnato, dicendo di avere risanato il bilancio, come se stesse parlando a turisti giapponesi di passaggio e non a persone che vivono quotidianamente in un comune e sanno bene come si esce da un dissesto».

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