Il prete manager nel nome del Signore:
l'economia diventa carità e solidarietà

Il prete manager nel nome del Signore: l'economia diventa carità e solidarietà
di Nadia Verdile
Mercoledì 11 Maggio 2022, 08:56 - Ultimo agg. 13:15
4 Minuti di Lettura

È destinata a lasciare il segno la scelta annunciata ieri dal vescovo Pietro Lagnese: don Antonello Giannotti dalla guida della chiesa del Buon Pastore a quella di Nostra Signora di Lourdes. Un fulmine a ciel sereno che però, a occhi attenti, non era imprevedibile. Due mesi fa, visitando le case popolari di via Trento, nel quartiere Acquaviva, Lagnese aveva toccato con mano la difficile condizione in cui versa quella zona di Caserta, così popolosa, così operosa, così abbandonata. Aveva detto, quel pomeriggio, che anche la sua chiesa era poco presente tra quelle strade, in quei cortili, tra quella gente e che non sarebbe più stato così. Lo disse, lo promise, lo ha fatto. Nella parrocchia che non aveva saputo ascoltare ora arriva don Antonello, chiamato a fare un nuovo miracolo di rinascita e di aggregazione.

Da undici anni alla chiesa del Buon Pastore, Antonello Giannotti aveva ereditato lì, dopo aver fatto prendere il volo alla parrocchia di Puccianiello, una situazione difficile in un territorio complesso dove insistono quartieri poveri e disagiati al fianco dei quartieri della Caserta opulenta. Nella chiesa di Nostra Signora di Lourdes dovrà rifondare, partire dallo scavo. «Sono convinto ha detto il vescovo Pietro Lagnese che don Antonello, in questo momento, sia il parroco che ci vuole per quel quartiere, sono certo che come ha fatto bene altrove farà bene al rione Acquaviva.

Sono grato a don Pierino per il servizio che ha reso e che adesso continuerà a svolgere nella parrocchia di sant'Andrea a Puccianiello. Nella parrocchia del Buon Pastore andrà don Michele Della Ventura che farà bene. Sono certo che inizierà con don Antonello una nuova stagione di impegno e di servizio per tutto quel quartiere. Ai sacerdoti che si sono resi disponibili va il mio ringraziamento».

Don Antonello Giannotti, classe 1961, si è laureato alla Federico II in economia e commercio, è stato, prima di entrare in seminario, commercialista e consulente fiscale e tributario. Poi la vocazione, quando aveva 25 anni. Dottorato in Teologia Pastorale, seminario dai Gesuiti, sacerdote dal 1993. «Tristezza, ringraziamento, entusiasmo dice don Antonello -, queste sono le parole che sento profonde dentro di me. Tristezza per la fatica del distacco. Porto nel cuore tante storie, tanta gente con cui ho vissuto momenti di gioia e dolore; porto nel cuore la croce della sofferenza di tante persone, il sorriso di tanti bambini. La voglia di sperare contro ogni speranza. Ringraziamento per il percorso fatto, per la forza ricevuta nel lavoro con la comunità e per la comunità. Entusiasmo che pongo nelle mani di Maria affinché mi accompagni in questo nuovo cammino».

Dal 1994 al 2011 ha guidato la parrocchia Santissimo Nome di Maria a Puccianiello, trasformandola in una fucina di attività sociali e culturali e creando il Centro Comunità Caserta Città di Pace, con casa di prima accoglienza per diseredati, mensa dei poveri, ambulatorio polispecialistico gratuito, campi di basket e calcetto e un teatro da 400 posti. Dal 2010 a febbraio 2022 è stato direttore della Caritas diocesana. Grazie al suo impegno sono stati attivati 60 centri di ascolto nelle parrocchie e sono state realizzate due case di accoglienza per senza fissa dimora.

Video

Dal 2011 al Buon Pastore, parrocchia di frontiera in una realtà segnata da droga, devianze giovanili, anziani soli, alcolismo, arresti domiciliari, disoccupazione, fa un nuovo miracolo, attiva un grande centro Caritas per le tante famiglie povere e un progetto di nuova evangelizzazione, reti di solidarietà tra condomini per sovvenire ai bisogni delle famiglie povere; corresponsabilità nella gestione dei beni comuni. Scolarizza i ragazzi dei rioni popolari e fa sostenere, non solo economicamente, giovani talentuosi all'università. Realizza un teatro, stipula patti di collaborazione con il comune per l'adozione di piazza Pitesti e per l'utilizzo di attrezzature sportive. «Sorpresa amara - dice Paolo Migliore del Buon Pastore - perché perdiamo un uomo straordinario. Da cristiano dico sia fatta la volontà di Dio. Nella nuova parrocchia porterà la sua sapienza e la sua forza». Gli fa eco Carmela Perna, catechista: «Siamo distrutti, per ora è dolore, mancanza. Sosterremo il nuovo parroco e auguriamo a don Antonello di riportare fede e speranza nel quartiere Acquaviva. Per noi, però, è tanto dolore». Tripudio invece per il suo arrivo: «Gioia incontenibile dice Rosa D'Argenzio -, da quando abbiamo saputo è rinata la speranza. Avevamo bisogno di un buon pastore, lo aspettiamo da 11 anni. Il suo arrivo è la notizia migliore per il quartiere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA