Jabil, l'ora della rabbia:
«Licenziamenti, sarà rivolta»

Jabil, l'ora della rabbia: «Licenziamenti, sarà rivolta»
di Enzo Mulieri
Lunedì 15 Luglio 2019, 12:00
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MARCIANISE - Clima sempre più teso alla Jabil dove sono a rischio 350 posti di lavoro, a Marcianise è crisi permanente. Neanche ieri sono mancati appelli, questa volta via social, sulla complessità di una vicenda che sta procurando finora solo divisioni, per ultimo anche minacce di antica memoria. La prima nota di «intercessione» è riportata da una dipendente della Jabil, Giovanna Santoro, tra le lavoratrici più intraprendenti che ha postato sulla bacheca del ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio quanto segue.
 
«Dal 27 giugno noi addetti insieme alle Rsu abbiamo organizzato di tutto per dare visibilità alla nostra vertenza, con un solo obiettivo: essere ricevuti da lei in tempi celeri. Purtroppo il tempo scorre e le preoccupazioni di tutti noi per un futuro incerto si acuiscono ogni giorno di più. Ministro, lei è campano come noi e sono sicura che ha la sua terra nel cuore. Comprendiamo che purtroppo non siamo l'unica realtà del Sud in crisi, ma converrà con me che non possiamo permettere una completa desertificazione del territorio. Mi rivolgo a lei a nome di 700 famiglie, non abbiamo molto tempo, ci ascolti, faccia da mediatore tra azienda, sindacati e lavoratori cercando soluzioni alternative ai licenziamenti annunciati. Non so se leggerà questo post visti i suoi innumerevoli impegni: confidiamo in una convocazione ministeriale quanto prima». Sin qui l'istanza che fa seguito alle numerose interrogazioni prodotte in queste settimane e che potrebbe ottenere un riscontro diverso e più concreto già all'indomani del 20 luglio, dopo il vertice già riconvocato per il caso Whirlpool di Napoli. Il post della Santoro ricalca l'indirizzo di sollecito pure prodotto dalla Regione con l'assessore Sonia Palmeri, non più tardi del 9 luglio scorso. Nell'occasione, rivolgendosi al vicecapo di gabinetto Giorgio Sorial, ebbe a ricordare l'impegno assunto dal Governo per favorire un nuovo tavolo negoziale, alla presenza della Corporate statunitense della Jabil «Mostrare al management della multinazionale le potenzialità attrattive di una Regione e di un Governo che non si rassegnano ad una gestione locale che sta per operare una scelta scellerata come quella dei licenziamenti- scrisse la Palmeri- rappresenta una possibilità che non possiamo perdere. Le chiedo di convocare con urgenza un nuovo tavolo di discussione». Un principio che è stato ribadito e sostenuto dall'amministrazione comunale di Marcianise, col sindaco Antonello Velardi.

Ieri l'appello dei lavoratori, ha però assunto toni addirittura minacciosi attraverso uno striscione, come avvenne diversi anni fa con la cessione di Nokia Siemens.

«Alla prima lettera di licenziamento scappate da questa città»: è l'avvertimento che campeggia all'esterno della fabbrica. Risulta quanto mai azzardato, infatti, pensare adesso ad un eventuale ripensamento su di una procedura che sta facendo già il suo corso, cosi come resta incomprensibile il mancato coinvolgimento nella vertenza della stessa Corporate pure responsabile ed interessata alla sorte della sua controllata di Marcianise. Nel frattempo si apre una settimana ancor più imprevedibile per l'andamento del negoziato; tempi duri anche per le condizioni economiche delle maestranze già in regime di cassa integrazione. Per il loro corrispettivo salariale del mese di giugno (in pagamento il 27 luglio prossimo) ulteriori decurtazioni potrebbero derivare dalla partecipazione alle giornate di sciopero, iniziato il 25 giugno. Con modalità e criteri che potrebbero essere motivi di ulteriore contestazioni tra la stessa direzione e le parti sociali. Nel mezzo trovano posto pure le difficoltà che incontra la stessa impresa al fine di non disperdere il proprio patrimonio produttivo.
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