L'assessore Marzo scopre il chiosco
sfasciato da mesi: «Dignità per la zona»

L'assessore Marzo scopre il chiosco sfasciato da mesi: «Dignità per la zona»
di Franco Tontoli
Giovedì 21 Aprile 2022, 07:58
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I miracoli avvengono, tardi e non ancora completi ma vale prenderne atto. Il 21 gennaio 2021 con un servizio fotografico Il Mattino documentava una delle tante vergogne estetiche di cui la città è costellata, frutto di sciatteria se non di assoluto disinteresse nella manutenzione di quanto è esposto sulle pubbliche vie.

In via Leonardo da Vinci, a dieci metri dal Palazzo di Giustizia, a venti dalla Polizia Stradale, a cinquanta dallo Stadio del Nuoto, quello che da ben prima della pandemia era stato abbandonato per trasferimento in altra zona della città, quello che era stato un chiosco-pub continuava a mostrare tutto il suo marciume, rottami sopravvissuti a depredazioni di assi di legno, tende, arredi interni.

Un rottame spiaggiato accanto a una tettoia di legno che l'ex esercente, in un impeto religioso, aveva trasformato in luogo di meditazione con tre statue di gesso di dubbio gusto, un Cristo, una Pietà michelangiolesca, un Padre Pio, tutto un complesso sistemato sulla pista percorsa da podisti e salutisti di cui si è accorto l'assessore Massimiliano Marzo il 12 marzo scorso.

Meglio tardi che mai, uno scossone che si spera sia il primo di una serie di cui la città ha necessità per ripulirsi la faccia. Alla scoperta è seguita una nota e ne riportiamo parti comunicate dallo stesso titolare di deleghe fra cui lavori pubblici, polizia municipale, traffico e viabilità, piano eliminazione barriere architettoniche in cui si legge «di avere chiesto il 12 marzo di quest'anno agli uffici preposti di valutare ulteriori provvedimenti al fine di tutelare la pubblica e privata incolumità e il decoro urbano».

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I provvedimenti chiesti, definiti «ulteriori» dopo la parziale demolizione di parte del manufatto da parte del settore urbanistico comunale che, fatta la parte di competenza, avevano lasciato lo sfasciume al suo destino. L'assessore Marzo ha inviato documentazione fotografica al comandante della polizia municipale e conferma: «Sto esortando gli uffici comunali ad attivare le procedure affinché la restante parte del manufatto venga dissequestrata per essere completamente demolita, in questo modo restituiamo un po' di decoro anche all'adiacente pista degli atleti». Quindici mesi per accorgersi di un scempio che esisteva anche all'epoca in cui l'assessore Marzo era soltanto consigliere comunale sono parecchi ma il miracolo è avvenuto.

Il 24 e 25 aprile prossimo, nello Stadio del Nuoto che si trova a cinquanta metri dal citato sfasciume, si terrà una manifestazione con assi del nuoto provenienti da tutta Italia, miracolo sarebbe abbattere e rimuovere tutto entro questa data ma siamo nei miracoli di alta gradazione cui non siamo abituati in una città in cui le segnalazioni a mezzo stampa «notizie criminis» ben documentate o non vengono lette o lasciano il tempo che trovano. Oggi un assessore dà segni di risveglio e delicatamente «esorta», temendo di disturbare, le componenti responsabili dell'apparato amministrativo municipale a intervenire. Approfittiamo e vediamo se nell'esortazione trova un posticino anche la segnalazione di risistemazione di segnaletica stradale danneggiata e vandalizzata, esempi allo spartitraffico di via G.M. Bosco con via Giotto, al viale Bersaglieri, angolo con viale Borsellino, dove è stato rimessa in sesto una palina segnaletica vandalizzata, ma lasciati inclinati i segnali delle vicinanze. Seguirà nuova esortazione?

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