La rete idrica collassa cedimenti sul Corso

Resi subito disponibili 300mila euro per gli interventi

I lavori sul Corso di Maddaloni
I lavori sul Corso di Maddaloni
di Giuseppe Miretto
Giovedì 23 Marzo 2023, 08:40
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Tutto sbagliato e tutto da rifare. I sottoservizi di corso I Ottobre sono al collasso: registrate tre rotture gravi dell'acquedotto negli ultimi 10 giorni. Non funziona più la manutenzione parziale o l'abusato ripristino, per tratte, delle condutture. È scattata l'emergenza: utilizzando fondi straordinari, la giunta comunale ha deliberato di avviare la «sostituzione urgente della condotta in polietilene ammalorata, causa di gravi fenomeni di perdita idriche ad altra pressione». Non c'è più il solito e periodico problema di tappare le perdite. «È in corso spiega il sindaco Andrea De Filippo un cedimento dei sottoservizi. È in atto un fenomeno subdolo di cui non abbiamo il completo controllo». L'erosione del sottofondo stradale scava cavità grazie ai getti d'acqua ad alta pressione.

Le cavità provocano il cedimento progressivo del basolato. «Interverremo con fondi comunali ammette il sindaco per scongiurare danni maggiori anche agli immobili privati». Riscritto, in fretta, il cronoprogramma delle opere pubbliche: non si può aspettare che i bandi, per il rifacimento delle strade a rischio, arrivino a conclusione. Resi disponibili, immediatamente 300mila euro, per la posa in opera di tubature in ghisa. Saranno rimossi altri 800 metri di tubazione, tecnicamente dichiarati difettose fino dalla posa in opera, da piazza generale Ferraro fino a piazza Umberto I. Un rifacimento integrale che si somma alla sostituzione delle tubazioni contigue tra piazza Ferraro e via Sergente. L'acquedotto comunale, quello rifatto negli ultimi 30 anni, è un disastro: rimossi, fino ad oggi, oltre sette chilometri di tubi sostituiti con condotte in ghisa.

È avvenuto in via Sant'Eustacchio, via Sena, via Aldo Moro, via Caudina, via Sena, via Tiglio san Biagio, via Feudo, via Pioppolungo, via Montano, via Napoli.

Ma il cosiddetto «restyling urbano» di corso I Ottobre è un caso a parte: dal 2006, non si contano gli interventi di rattoppo all'acquedotto mentre gli sprofondamenti (con rifacimento parziale del basolato) sono stati oltre 25. Un investimento di 5 milioni di euro riuscito malissimo. E adesso si ricomincia da zero: la sostituzione integrale della condotta in polietilene non è procrastinabile. «Poi spiega Giuseppe D'Alessandro, assessore ai lavori pubblici con i fondi dei bandi per la ristrutturazione stradale sarà rifatta la pavimentazione». Deve essere rifatta, ma causa cedimento delle fogne, pure via Mercorio anch'essa ristrutturata nel 2006. «Paga sempre la città denuncia il consigliere Angelo Tenneriello (Maddaloni Positiva) perché tra lavori fatti male e condutture in polieteline difettate, al danno si aggiunge anche la beffa: non si possono chiedere i danni a nessuno poiché le imprese esecutrici sono fallite o non esistono più».

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Ironia della sorte, reggono meglio le datate condutture presenti nel centro storico. Qui, nell'area pedemontana, invece, si fanno i conti con il problema della subsidenza. Pianificato, ma senza allarmismo e timore di cedimenti improvvisi, i lavori di sostituzione dell'acquedotto in via Regina Margherita e via Raffone grazie ai fondi non utilizzati per la ricostruzione del sisma dell'80. Nella zona dei Formali (al confine con la cinta muraria del castello) è stata prevista una sostituzione progressiva. In cifre, la lotta all'emergenza non è finita ma gli effetti dell'emergenza si vedono: delle 650 perdite idriche all'anno, l'ente locale è arrivato a tamponare meno di 100 falle del 2022.
 

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