Ospedale verso la normalità: aprono anche di domenica laboratori di analisi e radiologia

Via ai ricoveri in medicina e radiologia, ma preoccupa la carenza di personale al pronto soccorso

L'ospedale di Maddaloni torna alla normalità
L'ospedale di Maddaloni torna alla normalità
di Giuseppe Miretto
Lunedì 7 Novembre 2022, 09:29 - Ultimo agg. 09:45
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Ritorno alla piena normalità operativa: porte aperte, anche di domenica, per i laboratori di analisi e di radiologia. Da ieri, anche l'«ala non covid» dell'ospedale di Maddaloni erogherà servizi ambulatoriali e di laboratorio su richiesta dell'utenza. Dalle 8 alle 13, con accesso dal varco di via Roma, saranno garantite prestazioni diagnostiche.

È solo l'inizio perché, con l'entrata a regime di due sale operatorie, da oggi, saranno incrementate le sedute chirurgiche di oculistica. In contemporanea, partiranno i ricoveri ordinari di medicina (12 posti letto) e pneumologia (8 posti letto). Così, tutta la palazzina del vecchio ospedale entra a regime con i servizi ordinari: piano terra totalmente dedicato ai laboratori, l'ex chirurgia (secondo piano) è stata attrezzata per le degenze. Il terzo piano invece resta ancora dedicato esclusivamente ai pazienti covid. La divisione in due del nosocomio si è resa necessaria per far fronte al boom di richieste: già completata la lista di attesa, per la diagnostica radiologica, fino al febbraio 2023. Si sta valutando pertanto l'introduzione del ticket unico per facilitare gli accessi e ridurre le attese. Il Covid Hospital e l'area delle degenze normali avranno spazi drasticamente separati. Solo l'ascensore di accesso alla radiologia consente un passaggio degli operatori all'area protetta.
Sebbene si parli di «Ospedale a fisarmonica» - cioè il nosocomio concepito con spazi flessibili, subordinati alle oscillazioni dei picchi pandemici - è definitiva la separazione del plesso in un due blocchi: l'ingresso principale resta al servizio del Covid Hospital, le vecchia ala riattiverà l'accesso storico da via Roma.

In quest'ultimo spazio saranno allocati anche i servizi di otorinolaringoiatria.

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Muove i primi passi il «Comitato permanente cittadino per l'ospedale». «Non possiamo non salutare con soddisfazione commenta il promotore Giuseppe Vigliotta - il processo di riapertura dei reparti trasferiti a causa della pandemia. Ma l'attenzione è già tutta per le difficoltà emerse, e che non vanno taciute, di reperire medici per il Pronto soccorso che resta un servizio essenziale e indispensabile per il territorio. Saremo la sentinella pronta ad allertare, dopo l'ultima manifestazione pubblica, la città se dovessero affiorare perdite di tempo non giustificate o sabotaggi al piano di ripristino dei servizi soppressi». Infatti, il calendario delle riaperture programmate non dà indicazioni chiare sulla riattivazione completa del pronto soccorso nonché dell'allestimento dell'osservazione breve intensiva (Obi).
Al momento, si guarda solo al calendario dei lavori in corso e molto soprattutto all'oscillazione del tasso dei contagi. In queste settimane, il numero dei pazienti covid ricoverati non ha mai superato il 10 per cento dei posti letto. C'è attesa per il piano di riorganizzazione definitiva del Covid Hospital.

Le uniche certezze provengono dai lavori di ristrutturazione del terzo piano entrati nella fase esecutiva: si tratta delle uniche opere rimaste in sospeso da anni anche dopo la ristrutturazione lampo realizzata agli inizi del 2020. Si ristruttura la seconda parte del terzo piano, svuotata da sette anni, dopo il trasferimento di pediatria, ostetricia e ginecologia. Prevista la riqualificazione dell'ex Pediatria con la creazione di una struttura spogliatoio. Entro gennaio 2023 partirà la costrizione del nuovo pronto soccorso interamente finanziato con 3 milioni e 200mila euro.
 

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