Stese pirotecniche per i carichi
di droga: è allarme a Maddaloni

Stese pirotecniche per i carichi di droga: è allarme a Maddaloni
di Giuseppe Miretto
Sabato 31 Agosto 2019, 12:00
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MADDALONI - Più che la «Terra dei Fuochi», Maddaloni è diventata la «Terra dei botti». I dati sono inoppugnabili e allarmanti. Messi insieme, raccogliendo testimonianze, sconcertanti segnalazioni dei residenti e indicazioni della Polizia Municipale, si sono trasformati in una nota denuncia presentata al sindaco Andrea De Filippo da alcune associazioni del territorio, dalla Lega e da privati. Si parla apertamente di «stese pirotecniche notturne che infiammano il cielo nel cuore della notte, piazzate in punti topici dei quartieri o dei rione».
 
Insomma, fuochi di artificio, esplosi in gran quantità, tutte le sere. Sempre e soprattutto dopo le 21, soprattutto nei pressi delle piazze di spaccio. Si spara sempre, a tutte le ore ed è «difficile anche dormire». «Sembra una banale storia di molestie o disturbo della quiete scrive Peppe Vigliotta, coordinatore cittadino della Lega- magari di accensione di esplosioni pericolose. Invece, è un serissimo problema di ordine pubblico. Abbiamo chiesto al sindaco di porre un freno e individuare i delinquenti autori di questi atti». C'è una geografia delle esplosioni costanti: brillano i fuochi d'artificio presso la villa di piazza don Salvatore e via Capillo. Medesimo fenomeno, di tarda serata o notturno, c'è in via Appia.

«Al netto di festeggiamenti denuncia e scrive Vigliotta- queste manifestazioni avvengono nei medesimi punti ben noti come piazza di spaccio. Per alcuni sono chiari segnali della presenza e dell'attività degli spacciatori. Nella migliore delle ipotesi, il chiaro sintomo di una patologia urbana: lo strapotere di bandacce». Qualunque sia il fenomeno, contro la rassegnazione e l'abbandono del territorio, si chiede al sindaco di «intervenire presso le forze dell'ordine, Carabinieri e Polizia, per stroncare questi delinquenti. Il problema è di tutti e non si può più vivere da sepolti in casa. Non basta più. Anche perché, le esplosioni superano di gran lungo barriere sonore e blindature». Da qualche settimana, a Maddaloni, tira una brutta aria. Dopo l'ennesimo assalto ai locali del centro, l'aggressione ai gestori del Lithium in piazza Ferraro e il ritorno molesto degli abusivi (categoria che comprende parcheggiatori ma anche noti tossicodipendenti e persone dedite all'accattonaggio) si è messo in moto un movimento spontaneo di protesta. «Non si può più vivere commenta Sandro Cioffi (Comitato Civita è)- e tantomeno gestire attività economiche vivendo sotto assedio». Così, anche i commercianti, aiutati da alcune associazioni, hanno trovato il coraggio di denunciare. «È impensabile dice Cioffi- che in un anno, non si riesca a risolvere il problema dei «parcheggiatori abusivi» o per meglio dire dei tossici fuori controllo che per rimediare una dose sostano, disturbano, inseguono e molestano continuamente ogni sera tutte le persone che vengono in piazza». Parte una mobilitazione trasversale per la tutela della vivibilità e del commercio in centro. «Come è accaduto anticipa Cioffi- dopo l'uccisione del Carabinieri Tiziano Della Ratta, vittima durante una rapina ad una gioielleria, dopo le aggressioni alle farmacie degli anni '90 è arrivato il momento di una nuova stagione di mobilitazione cittadina. Al sindaco chiederemo di capeggiare questa rivolta civile, aiutarci a spezzare le catene della paura e chiedere la convocazione del Comitato per l'Ordine pubblico e la sicurezza».
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