L'Alto Casertano è in ginocchio:
acqua e fango fin dentro le case

L'Alto Casertano è in ginocchio: acqua e fango fin dentro le case
di Emanuele La Prova
Venerdì 10 Dicembre 2021, 09:04 - Ultimo agg. 09:27
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A poco più di un mese dagli ultimi gravi episodi, le piogge battenti tornano a colpire duro in quel di Calvi Risorta. Le criticità principali sono state riscontrate nella notte tra mercoledì otto e giovedì nove dicembre. Le strade della cittadina dell'agro caleno si sono trasformate, ancora una volta, in veri e propri fiumi di fango e detriti vari. Anche in questa occasione, proprio come accaduto ad inizio novembre, i problemi maggiori sono stati registrati all'interno del quartiere di Petrulo. L'alluvione ha colpito le moltissime abitazioni della zona e le numerose attività commerciali, compromettendo, naturalmente, anche l'impianto fognario del Comune caleno.

Fortunatamente, nessun cittadino né alcun utente del traffico è stato vittima di incidenti legati alla impressionante precipitazione. Fondamentale è stato il lavoro della protezione civile locale, che è riuscita ad aiutare diverse persone, soprattutto i più anziani, a mettersi in salvo dall'alluvione. Onde evitare ulteriori rischi, inoltre, la fascia tricolore Giovanni Lombardi, nella giornata di ieri, ha deciso di chiudere ogni scuola della città. «Il nostro territorio è stato colpito da una calamità naturale di portata epocale», ha spiegato il primo cittadino caleno, «il sistema fognario di una buona parte della provincia é andato in tilt, molte delle nostre strade si sono allagate, diverse abitazioni ed esercizi commerciali sono stati inondati da una quantità di acqua notevole. Gli enti preposti, comprese le forze dell'ordine, ci hanno comunicato che dinanzi ad un tale disastro non ci sono mezzi adeguati per far fronte ad un'emergenza così imponente e, pertanto, anche loro si sono trovati impossibilitati ad agire.

Le nostre protezioni civili sono in attività da questa notte, ma è chiaro che i mezzi a disposizione sono insufficienti ed i danni sono innumerevoli. Al di là di ogni forma di polemica, invito tutti a non strumentalizzare un tale disastro ed a non cercare, a tutti i costi, il colpevole: le nostre caditoie sono state ripulite e, nelle scorse settimane, è stato eseguito un primo intervento di pulizia di alcuni fossati di scolo». Stesso nella giornata di ieri, dunque, approfittando dei pochi sprazzi di sole e di una pioggia molto meno intensa, la situazione è stata riportata sotto controllo. «Il nostro è un Comune pedemontano», ha dichiarato Lombardi, «ogni qualvolta si verificano queste bombe d'acqua, tutto il fango ed i detriti si riversano nel centro cittadino. Dopo l'ultima alluvione di novembre avevamo portato avanti una serie di iniziative per farci trovare pronti, rispetto al passato. Purtroppo, quando arriva questa quantità di acqua qualsiasi intervento si rivela insufficiente. In queste ore ho chiamato la Prefettura, i vigili del fuoco e le forze dell'ordine. Nessuno è riuscito ad aiutarci, sono tutti impossibilitati ad agire. La verità è che il nostro territorio non è pronto per questi tipi di situazioni. A causa delle mutazione metereologiche, a cui stiamo assistendo negli ultimi anni, dobbiamo cominciare a ragionare in maniera diversa ed adeguarci a questi nuovi scenari, provocati dalla modifica del clima».

Il sindaco caleno ha infine concluso: «I ragazzi delle protezioni civili, associativa e comunale, da soli non riescono a soddisfare le necessità di tutti.

Sono al lavoro dalla tarda serata di mercoledì, hanno cercato di limitare i danni con tutte le loro forze, aiutando i cittadini. Naturalmente, la nostra protezione civile non è in possesso di strumenti che possano fronteggiare un disastro del genere».

Nel pomeriggio di ieri la Sala operativa regionale ha attivato ulteriori squadre di altre zone della Campania. Sono oltre 40 i volontari del sistema della Protezione civile giunti nei comuni del casertano dalle altre province della Campania.

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