«Non solo Reggia, presto un pacchetto Caserta»

La programmazione e l'immagine della città soprattutto nel perimetro del Palazzo reale

Il centro di Caserta
Il centro di Caserta
di Franco Tontoli
Giovedì 17 Novembre 2022, 09:04
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Cresce il turismo all'ombra della Reggia, occorre uno sforzo per il balzo in avanti, nel titolo di ieri su "Il Mattino" la sintesi delle statistiche di segno positivo, visitatori a Caserta nel 2021 oltre il 51% in più rispetto all'anno precedente e ancora in crescita facilmente ipotizzabile per l'anno che va a finire. Si tratta, però, di un turismo scarsamente avvertibile, quello tangibile fatto di permanenza e di girovagare per la città, che saranno elementi di valutazione alla buona ma pur sempre validi per tradurli in segni di benefici distribuiti in città. Tra i beneficati, negli ultimissimi anni, gli esercenti di B&B e di esercizi di ristorazione immediatamente nel circondario del complesso vanvitelliano, reggia e parco che la fanno da padroni, più trascurati i borghi di Casertavecchia e San Leucio e l'Acquedotto Carolino di cui spesso i forestieri sono informati poco prima di entrare nel real palazzo o all'uscita, quando dopo la «toccata» sono vicini alla «fuga».


Resta sul tappeto un problema irrisolto da decenni, quello di trasformare il visitatore in turista stanziale, quello che in città ci resti a dormire almeno per una notte o per il fine settimana.

Programmazione e immagine della città soprattutto nel perimetro della reggia, ne parliamo con Emiliano Casale, assessore anche allo Sviluppo produttivo, Eventi. Dice: «Stiamo organizzando per una sollecita entrata in funzione a una cabina di regia composta da quanti col turismo e la sua organizzazione hanno a che fare. E' da tutti avverita la necessità della creazione di un circuito che porti i forestieri a visitare le bellezze di Caserta, non soltanto la reggia e il Belvedere di San Leucio e l'Acquedotto Carolino, indipendentemente dal fatto che la gente possa rimanere a dormire in città c'è bisogno di creare un discorso a monte che ben prima che i turisti arrivino da noi siano informati di un percorso organizzato, previsto e non allestito dalla sera al mattino. L'interfaccia più volte intercorso con la direzione della reggia ci ha portati a scoprire che per evitare un turismo prossimale e spicciolo c'è bisogno che il turista disponga di almeno otto ore in due tranche per visitare con calma gli appartamenti reali e il parco. Bisogna, ancora, informare i forestieri della possibilità di visitare i due borghi e l'acquedotto che non sono accessori ma complessi architettonici e paesaggistici che valgono la permanenza di almeno una seconda giornata». Come concretizzare queste intenzioni? «Dobbiamo creare subito un brand Caserta», dice l'assessore Casale una brochure non di semplice illustrazione delle bellezze monumentali in offerta ma di un percorso, un pacchetto di visite completo delle indicazioni per la permanenza. Noi al turista dobbiamo offrire una Caserta chiavi in mano'».



Di pari passo col progetto, obiettiamo, dovrebbe partire sollecitamente un piano di risanamento della parte della città più vicina alla reggia, il centro cittadino veramente antico, quello nato intorno all'opera di Vanvitelli. Nel perimetro che comprende un tratto di corso Trieste, le vie Mazzocchi, Ferrante e Sant'Agostino insistono oltre venti B&B, per tutta l'estate e ancora di questi tempi occupati, rotazione di presenze per tutta la settimana. C'è sfolgorìo di loghi, tutti su quanto attinente la regalità, richiami a personaggi della dinastia borbonica, etichette che traboccano storia ma affisse su palazzotti decadenti che affacciano su strade, quelle citate, dal basolato in pessime condizioni, un insieme che non sa di antico e neppure vecchio: è vecchiume. Cosa si può fare per migliorare questa estetica decadente? L'assessore Casale: «Necessita l'intervento di più assessorati, garantisco che mi attiverò con i colleghi per migliorare questi dettagli che non sono da poco».

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