Personale ridotto all'osso,
il caso Napoli Nord arriva al Csm

Personale ridotto all'osso, il caso Napoli Nord arriva al Csm
di Nicola Rosselli
Domenica 2 Agosto 2020, 11:07
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La grave e ormai cronica carenza di organico del Tribunale di Napoli Nord è stata portata all'attenzione del Csm dal giudice Antonio d'Amato, autorevole componente togato del Consiglio. Già procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, un passato in prima linea in Dda a Napoli, il mese prossimo compirà un anno di servizio al Csm, Il Consigliere togato Antonio D'Amato, di Magistratura Indipendente, in occasione della discussione in plenum, sulle piante organiche dei magistrati per gli uffici giudiziari, a proposito di Napoli Nord, ha giudicato «inadeguata» la rideterminazione dell'organico per Napoli Nord ad Aversa». D'Amato, infatti, con numeri alla mano, ha con forza denunciato che mentre «Napoli ha 313 magistrati in organico su una popolazione di un milione e trecentosettantadue mila abitanti, Napoli Nord ha solo 81 magistrati per 990 mila abitanti. Alla luce di tale sproporzione, ha continuato D'Amato nel suo intervento, «È inutile parlare di ritardi dei giudici e sedi giudiziarie ad alto indice di ricambio dei giudici - che è uno dei fattori genetici della formazione dell'arretrato, se un presidio di legalità come un tribunale non viene messo nelle condizioni di amministrare giustizia».

La forte presa di posizione di D'Amato è stata salutata con particolare soddisfazione dall'ex senatore Pasquale Giuliano, considerato il padre del Tribunale aversano, tra i propulsori dell'apertura del Palazzo di giustizia ad Aversa. Giuliano ha così commentato l'intervento dell'ex collega: «ad Antonio D'Amato rivolgo un particolare, caloroso ringraziamento mio personale, al quale sicuramente si uniranno magistrati, avvocati e funzionari amministrativi del tribunale aversano. Finalmente all'interno del Consiglio superiore della Magistratura si è levata una voce autorevole che ha denunziato con forza e con dati numerici inoppugnabili ed eloquenti una situazione assolutamente intollerabile, per la quale non si possono accampare scusanti di alcun genere». «La sproporzione di organico tra il tribunale di Napoli Nord ed altri uffici giudiziari ha continuato Giuliano - è di una tale evidenza che lascia sbigottiti, se non addirittura increduli. Spero, quindi, che finalmente si dia corso ad una vera e propria battaglia per conoscere le vere, e spero confessabili, ragioni per le quali uno tra i cinque più importanti tribunali d Italia, che peraltro ha iniziato la sua attività a carico zero, sia stato fatto precipitare in pochi anni in una crisi di una tale gravità da farlo ritenere da parte di magistrati e operatori giudiziari, come giustamente ha rilevato d'amato, una sede dalla quale «fuggire» e verso la quale si hanno remore e riserve al momento in cui, messa a concorso, deve essere scelta».

«Non amo fare dietrologia ha continuato - e spero che questa situazione non sia dovuta ancora alle forti avversioni, politiche e no, che dovetti affrontare per l'allocazione del tribunale ad Aversa. Certo è, però, che rimane ancora del tutto ingiustificata e ingiustificabile la scelta di un paio di anni fa dell'allora sottosegretario Pd alla giustizia Gennaro Migliore che, nel silenzio e nell'inerzia di tutti, malgrado una mia lettera aperta di denuncia, riconvertì quello che restava del vecchio complesso dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario in istituto di detenzione, malgrado che nell'originario progetto quella storica struttura fosse in gran parte destinata ad accrescere e migliorare gli spazi del neonato tribunale. Mi auguro ora che tutti i sindaci del circondario, con in testa quello di Aversa, - ha concluso - facciano sentire la loro voce per denunziare questa allarmante situazione, unendosi così alle proteste della magistratura e dell'avvocatura del tribunale aversano, ridotto a un ufficio giudiziario che nelle attuali condizioni di organico non può garantire sollecite risposte di giustizia né, quindi, tantomeno, rappresentare un efficace e credibile presidio di legalità».
 
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