Reggia di Caserta, il ritorno dei turisti
e degli abbonati senza regole

Reggia di Caserta, il ritorno dei turisti e degli abbonati senza regole
di Lidia Luberto
Domenica 8 Agosto 2021, 11:23 - Ultimo agg. 15:40
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Il green pass non sembra affatto aver scoraggiato i visitatori della Reggia. Anzi. Il secondo giorno di applicazione del passaporto verde non ha fermato l'incremento nel numero dei turisti che si sta già registrando da alcune settimane e che, peraltro, sono numerosi in tutta la città. «L'afflusso conferma il trend in risalita. Un dato positivo che ci sembra molto interessante», commenta il direttore generale Tiziana Maffei. «Anche perché abbiamo riscontrato, rispetto al luglio del 2019, dunque in un periodo pre-pandemia, addirittura un lieve aumento. Nello stesso mese di due anni fa, infatti, si contarono 47.440 rispetto ai 49.738, di oggi. Inoltre, solo in questa prima settimana di agosto, sono arrivate circa 11mila persone, e solo nella giornata di ieri 2291. E il dato è tanto più incoraggiante in quanto non arrivano più i grandi gruppi organizzati, i pullman che portavano centinaia di persone alla volta, le scolaresche, ma si tratta di un pubblico, sempre numeroso, ma molto più motivato. Dunque, visitatori che spesso si fermano anche più di un giorno, che si rivolgono alle guide professionali per conoscere la storia del monumento e che, volentieri, si muovono anche sul territorio».

Nella totalità dei casi, poi, i turisti sono informati, rispettosi delle nuove regole e attenti alla sicurezza. «La prova sta non solo nella facilità con cui si effettuano i controlli, ma anche nella constatazione che le persone preferiscono fermarsi nel ristorante Diana e Atteone e nell'area di accoglienza, recentemente realizzata, entrambe situate in uno spazio all'aperto, piuttosto che usufruire della buvette e della caffetteria, che sono ospitate in luoghi chiusi», osserva la dirigente. «Nella stragrande maggioranza dei casi, chi si ferma al bar prende i prodotti e li consuma, poi, all'aperto».

I più «indisciplinati» sembrano essere, invece, proprio i casertani detentori dell'abbonamento. Anche ieri, infatti, c'è stato chi ha provato di nuovo ad entrare nel parco pur essendo privo del green pass. I contestatori, che sono, comunque, pochi, pochissimi, ma che si notano perché «più rumorosi» della stragrande maggioranza osservante delle norme, sostengono che il parco reale è un luogo aperto e dunque che dovrebbe essere accessibile senza la dovuta certificazione.

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«Si tratta di un errore di fondo: quello della Reggia non è un parco pubblico, è bene ribadirlo, ma un museo verde e come tale rientra a pieno titolo nelle fattispecie (musei, istituti, luoghi di cultura) indicate dal decreto ministeriali dove è richiesto il green pass», precisa Tiziana Maffei. Tra l'altro ieri, un gruppo esiguo di questi abbonati pretendeva il rimborso del ticket annuale, in pratica inutilizzabile senza la certificazione verde. «Anche questa richiesta è impossibile da soddisfare. La legge parla chiaro e, in questo caso, la responsabilità del mancato accesso non è nostra e dunque non ci sono gli estremi per alcun tipo di rimborso», dice il direttore.

Che aggiunge: «Tra l'altro chi insiste così tanto e senza alcun diritto discutendo soprattutto con il personale di custodia manca di rispetto a persone che stanno facendo il proprio lavoro bene e con scrupolo, e che ringrazio per l'impegno. Perciò, per evitare di rendere ancora più stressante e pesante il loro lavoro, ho deciso che alla minima contestazione senza fondamento si farà ricorso alle Forze dell'ordine, così saranno queste a dirimere proteste e pretese fuori luogo e a scoraggiare chi si ostina a non capire». 

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