Reggia, tappeto di bottiglie
i resti di movida e alcol

Reggia, tappeto di bottiglie i resti di movida e alcol
di Nadia Verdile
Lunedì 23 Settembre 2019, 08:54 - Ultimo agg. 12:40
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Le Emozioni e le suggestioni borboniche celebrate nel weekend nei siti Unesco del territorio, naufragano, miseramente, nei vergognosi risvegli della città a pochi passi dalla reggia. Largo Sant'Elena, la porta d'ingresso del centro storico, dopo la movida del fine settimana è un immondezzaio e non c'è progettazione culturale che tenga.
Da un lato la maleducazione, imperante, strafottente, di quanti passano la notte a bivaccare nei locali del centro e di quanti non hanno cura di mantenere nel decoro gli spazi comuni, dall'altra lo sconforto delle operatrici e degli operatori che credono nel rilancio della città e investono.

 
Di tasca propria. «Aiutateci! è il grido d'allarme e di rabbia di Emma Taricco, titolare di Cas'E Charming House -; a nulla vale lo sforzo di una parte degli operatori che cercano di migliorare il decoro del centro storico continuando ad investire se i più si preoccupano solo di far bere i ragazzini e portare a casa l'incasso della serata».
Educazione, rispetto delle regole, assenza di controlli. Un mix esplosivo. La scena di barbarie si ripete in Piazza Gramsci, Piazza Dante e ovunque ci sia un locale dove si tracannano fiumi di alcol durante tutta la notte come se non ci fosse un domani. Bevono, cantano, urlano, sporcano e vanno via mentre la città normale è in balia della loro maleducazione e dell'indifferenza, impunita, degli operatori che vendono da bere ma non si preoccupano del decoro della città. «Largo Sant'Elena dice Anna Chiavazzo titolare di Cafè Sofà -, cuore della Caserta borbonica, è completamente abbandonato a se stesso. Da giorni non si ritira la spazzatura e siamo senza illuminazione pubblica. Non serve più neanche parlarne, è come un effetto boomerang, più denunciamo peggio diventano i comportamenti. Così, quelli che si comportano bene e rispettano le regole diventano i bersagli mentre gli incivili la fanno franca. Siamo soli, siamo lasciati soli, siamo in minoranza».
Stesse scene di abbandono e vergogna a Vaccheria dove i residenti non ce la fanno più, spesso prigionieri, fuori o dentro casa, di gente che parcheggia ostruendo le vie d'accesso ai garage, che canta e balla tutta la notte con la musica altissima davanti alle civili abitazioni, gente, gentaglia, che abbandona ogni sorta di rifiuto prima del sorgere dell'alba. All'alba loro vanno via, restano le discariche.
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