Ruspe sul Litorale Domizio, va giù
l'American Palace: era abusivo

Ruspe sul Litorale Domizio, va giù l'American Palace: era abusivo
di Vincenzo Ammaliato
Martedì 1 Giugno 2021, 08:32 - Ultimo agg. 2 Giugno, 20:57
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Costruito in modo abusivo a fine anni '80 alla foce del canale dei Regi Lagni, sul ciglio della via Domiziana in zona gravata da vincoli paesaggistici e naturalisti, il grosso edificio ha attraversato le varie fasi del territorio, dal fasto al declino, seguendole in modo parallelo. È stato oggetto di numerose controversie sia legali, sia giudiziarie, ma anche materia di scontro in consiglio comunale e simbolo del declino dell'area. È stato soprattutto casa sia per famiglie benestanti di militari della Nato, sia per parte dell'esercito degli immigrati irregolari disperati della zona. Ieri al via la demolizione dell'American Palace, palazzone grigio al chilometro 42 della strada del mare resterà poco più di un ricordo. I costruttori hanno provato a impedirlo, presentando una lunga serie di ricorsi alla giustizia ordinaria e al Tar. Ma alla fine l'ha spuntata la procura di Santa Maria Capua Vetere, e con un finanziamento regionale di 900mila euro a breve si metterà la parola fine sulla vicenda. 24mila i metri cubi che verranno giù, partendo dall'ultimo piano dell'immobile da circa cento appartamenti. Il progetto di demolizione partito circa due mesi con la messa in sicurezza dell'area, chiaramente prevede anche lo smaltimento degli scarti e la bonifica dell'area. Spetterà poi al municipio il recupero dello spazio ricadente nell'area della riserva della foce dei Regi Lagni, affinché non resti un'area polverosa e quindi nuovo calamitatore di degrado.

Nei piani dell'amministrazione Petrella c'è l'idea di realizzare qui un parco urbano, e per questo si sta pensando di chiedere un nuovo finanziamento regionale, o meglio, l'ampliamento di uno già in corso. «Chiederemo l'aumento di un finanziamento già assegnato nell'ambito del protocollo d'intesa del 2017 ottenuto per la realizzazione della scogliera - dice Raffaele Arena, assessore ai lavori pubblici del centro domiziano con la speranza che da sei potremmo passare a otto milioni d'euro». Presente alla cosiddetta «demolizione della prima pietra», anche Bruno Discepolo, assessore all'urbanistica della regione Campania, l'ente che ha messo a disposizione i fondi per il progetto di demolizione. Il recupero del territorio di Castel Volturno spiega Discepolo è una nostra priorità, perché strategico nell'ambito del Master Plane Litorale Domizio.

Così, con un'area libera da ecomostri sarà più facile attrarre investimenti anche di privati e lanciare finalmente lo sviluppo della zona atteso da troppi anni». A Castel Volturno, quindi, dopo il sacco edilizio della costa, si è capito che il recupero non può avvenire con nuove colate di cemento, piuttosto demolendo parte dello scempio realizzato, anche con parte delle istituzioni che hanno chiuso entrambi gli occhi sulle pesanti irregolarità. Adesso però il trend è inverso.

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Appena una settimana fa erano state completati i lavori di demolizione di un'altra palazzina abusiva nello stesso Comune costiero. E in agenda ce ne sono altre, nella pineta di Baia Verde e sulla spiaggia di Destra Volturno e Bagnara. Il tutto, in attesa l'area possa dotarsi finalmente di un piano urbano comunale, strumento normativo necessario per ogni società contemporanea. Castel Volturno è uno dei pochi Comuni d'Italia a non averlo. E in assenza di regole chiare, gli sciacalli del mattone restano sempre con le orecchie dritte pronte ad agguantarsi sulla preda più facile. Castel Volturno lo è stato troppo a lungo e paga in modo salato gli errori del passato. Intanto, l'American Palace dà l'addio alla Domiziana.

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