Ucciso dal fratello, l'addio ad Alessio: «Lutto che toglie il respiro»

I funerali del 24enne accoltellato dal familiare

Ucciso dal fratello, l'addio ad Alessio: «Lutto che toglie il respiro»
Ucciso dal fratello, l'addio ad Alessio: «Lutto che toglie il respiro»
di Roberta Muzio
Domenica 18 Febbraio 2024, 12:04
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«È stato un esempio di bontà e di allegria». Queste le parole del parroco che hanno accompagnato l'ultimo saluto al giovane Alessio Melillo. Ieri pomeriggio, nella piccola frazione di Caselle, è accorsa una folla commossa di amici, conoscenti e cittadini, non solo di Gioia Sannitica ma provenienti da tutto il circondario matesino: in centinaia sono confluiti per il funerale che si è svolto all'aperto.

Visibile lo strazio dei genitori, confortati dalle parole del parroco, don Valentino Simone: «Siamo con voi.

Tutta la comunità vi sostiene e non sarete mai soli». C'era tutta Gioia Sannitica alle esequie del 24enne ucciso nel giorno di San Valentino nella sua abitazione di frazione Caselle per mano del fratello minore Danilo, attualmente agli arresti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Già dalla mattinata di ieri la salma era giunta dall'ospedale civile di Caserta dove si è svolta l'autopsia. La camera ardente era stata allestita nella piccola chiesa dedicata al Santissimo Salvatore, proprio a due passi dall'abitazione della famiglia. Per ore amici, conoscenti, parenti hanno visitato la cappella per dare l'addio ad Alessio. Poi, poco dopo le 15, don Valentino Simone, ha dato inizio alla celebrazione che si è svolta all'aperto nella piazzetta Madonna delle Grazie. Tante le persone confluite nella contrada di Gioia Sannitica: una fila di auto costeggiava la strada per centinaia di metri fino allo spiazzo. C'erano tutti i suoi amici, ancora increduli; c'erano gli insegnanti, coloro che per anni lo hanno visto crescere.

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Così una sua insegnante lo ha ricordato commossa: «Era un alunno garbato, educato, curioso, ingegnoso, pratico. Non posso non pensarlo vivo. Questo è un lutto che toglie il respiro. Lo ricorderemo con i suoi occhi che sorridevano alla vita». Tra la folla assiepata intorno all'altare, allestito nello slargo vicino alla chiesa, anche i colleghi provenienti da più lontano, da Ariano Irpino, che hanno voluto così esprimere il proprio cordoglio: «Persone buone come Alessio se ne incontrano poche nella vita, ti ricorderemo sempre per i tuoi modi gentili ed educati, ti vorremo sempre bene». Poi, c'erano gli amici di sempre, quelli con i quali il 24enne è cresciuto in paese, come Pietro e Gabriele: «Un fratello non muore mai se c'è qualcuno che lo ricorda - hanno detto - saremo sempre in tre».

Tanti i giovani presenti perché Alessio era molto conosciuto anche nei paesi limitrofi ed aveva molti amici, tra i quali i compagni del calcetto: «Saremo i tuoi occhi, le tue gambe, le tue mani, le tue orecchie. Saremo il tuo sorriso e il tuo cuore, vivrai ogni giorno per sempre in ognuno di noi», sono state le parole dedicate al giovane.

Provati e inconsolabili i genitori: la mamma, Calogera Falcone, per tutti Lina, sostenuta dai parenti, dai vicini che in questi giorni hanno condiviso ogni lacrima, così come in questi anni hanno condiviso momenti lieti e tristi: «Perché - come ha sottolineato più volte il sindaco, Giuseppe Gaetano, che ha proclamato ieri il lutto cittadino in paese - questa comunità di Caselle è come se fosse un'unica grande famiglia». Condivisione, vicinanza, affetto sono state le parole usate anche dal parroco di Gioia Sannitica, don Valentino Simone, che ha più volte dedicato preghiere e pensieri al fratello, Giovanni, ancora ricoverato all'ospedale Cardarelli di Napoli. «Una prova dura», l'ha definita don Valentino. E il pensiero non poteva non andare anche al più piccolo dei figli, Danilo: «Preghiamo per tutti», ha esortato. Al termine della funzione il corteo ha accompagnato il feretro al cimitero di Auduni, una contrada a pochi minuti da Caselle. Ieri è stata anche la giornata dell'interrogatorio per la convalida dell'arresto dell'omicida reo confesso. Nei prossimi giorni sarà più chiaro il quadro e, soprattutto, le condizioni psichiche del 19enne alla luce di una inevitabile perizia psichiatrica chiesta dalla difesa.
 

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