San Felice a Cancello, uccide il figlio dopo una lite: denunciato

Il padre ha confessato: l'ho colpito, non volevo ucciderlo

Il 31enne Roberto Laboriosi
Il 31enne Roberto Laboriosi
di Gabriella Cuoco
Sabato 30 Dicembre 2023, 23:00 - Ultimo agg. 1 Gennaio, 12:33
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È morto dissanguato. Il 31enne Roberto Laboriosi, nel tardo pomeriggio di ieri, è stato trovato senza vita nel cortile della sua abitazione in via Piazzavecchia a San Felice a Cancello, nella frazione Cancello Scalo, nel Casertano, adiacente alla stazione ferroviaria. Sulla parte superiore del corpo, all’altezza della spalla, aveva una serie di ferite probabilmente da taglio.

Inutili i soccorsi dei sanitari dell’ambulanza del 118 dello Psaut dell’ospedale «Ave Gratia Plena». La vittima, operaio di professione e appassionato di pugilato, è morta a causa della copiosa perdita di sangue. Sul posto sono giunti i carabinieri della stazione locale, coordinati dalla Compagnia di Maddaloni che, fino alla tarda serata, hanno raccolto le prime testimonianze e portato in caserma il padre del giovane. L’ipotesi più accreditata, al vaglio degli inquirenti, è quella dell’omicidio. Secondo alcuni testimoni, la tragedia si è consumata a seguito di un’accesa lite familiare tra il giovane e il genitore, alla quale ha assistito anche la madre.

I due avrebbero cominciato a litigare all’interno dell’abitazione e poi si sono spostati all’esterno. Forse Roberto voleva fuggire ed è stato rincorso dal padre che lo ha raggiunto e, al culmine della discussione, e in un momento rabbia, lo ha colpito mortalmente con un coltello. Il padre, dipendente dell’ente provinciale di Napoli e con la passione per i cani, all’arrivo dei militari dell’Arma, con le lacrime agli occhi e molto agitato, avrebbe detto che non voleva ucciderlo. Dopo una lunga notte di interrogatori, il pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere Daniela Pannone ha emanato un provvedimento di denuncia a piede libero nei confronti dell'uomo, che ieri sera era stato fermato dai carabinieri agli ordini del capitano Di Donato. E' indagato a piede libero per omicidio preterintenzionale. Nella notte è stato ascoltato anche uno dei due fratelli della vittima e un altro parente che avrebbe assistito alla lite in famiglia sfociata poi in tragedia. L'abitazione è stata posta sotto sequestro. La madre, sotto choc, è stata trovata dai carabinieri accasciata vicino al corpo, esanime, del figlio. Colpita da un malore la donna è stata poi soccorsa da una seconda ambulanza, che le ha somministrato un tranquillante; continuava anche lei a ripetere che il marito non voleva uccidere il figlio. 

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Il motivo della discussione non è chiaro nemmeno ad alcuni familiari, che sono subito accorsi sul posto e che volevano cercare di capire cosa fosse realmente accaduto. Pare, dalle prime indiscrezioni, che il padre volesse difendere sua moglie, che era stata aggredita verbalmente dal giovane. Qualche testimone ha dichiarato che non era la prima volta che si registravano momenti di tensione in famiglia. Anche qualche giorno prima di Natale ci sarebbe stata un’accesa discussione.

Roberto trascorreva il suo tempo libero proprio nel cortile, dove è stato trovato senza vita: si allenava ogni giorno essendo un appassionato di boxe. Aveva persino appeso un sacco a un albero e spesso ospitava anche amici, con i quali si preparava a qualche competizione dilettantistica. Ogni tanto frequentava anche una palestra ma non era assiduo. Il trentunenne, fidanzato con una ragazza del posto, aveva due fratelli: uno si è trasferito da qualche anno a Treviso, dove ha trovato lavoro, mentre l’altro risiede a Roma. La tragedia dell’antivigilia di Capodanno con il passare delle ore si è tinta di giallo, ma ha segnato fortemente l’intera Valle di Suessola che, in questi giorni, anche nella frazione di Cancello Scalo, dove da tempo oramai abita la famiglia Laboriosi, sta registrando eventi legati alle festività natalizie. Poco distante dalla stradina, di campagna - scarsamente illuminata - dove fino alla tarda serata di ieri c’è stato un viavai di pattuglie dei carabinieri, si sono svolte alcune iniziative del calendario organizzato dall’amministrazione comunale. Sconvolto il sindaco Emilio Nuzzo, che ha appreso la notizia telefonicamente in quanto stava presenziando a un evento organizzato dal vicino comune di Cervino. Sul fronte delle indagini, dopo un primo sopralluogo nell’abitazione avvenuto nelle ore successive il ritrovamento del corpo senza vita di Roberto, si attende la decisione della Procura di Santa Maria Capua Vetere che potrebbe disporre il sequestro dell’appartamento. Sarà però impossibile ottenere immagini che possano servire per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto, in quanto la zona, collegata anche a quella industriale e al confine con l’hinterland acerrano, è priva di telecamere di videosorveglianza sia comunali sia private.
 

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