Caserta, convenzioni bloccate
protestano i medici: pronto soccorso in tilt

Caserta, convenzioni bloccate protestano i medici: pronto soccorso in tilt
di Ornella Mincione
Giovedì 21 Novembre 2019, 10:19
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Medici del pronto soccorso dell'ospedale di Caserta in agitazione. Dal 27 novembre potrebbero non essere coperti tutti i turni di servizio. Le motivazioni sono in quell'atavica carenza di personale di cui soffre tutta la sanità pubblica e di cui ha scritto anche il Simeu al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per tale carenza, ogni azienda ospedaliera ha provveduto impegnandosi in una soluzione. L'ex direttore generale dell'azienda ospedaliera Mario Ferrante aveva deciso di concedere mese per mese il convenzionamento perchè i medici in forza al pronto soccorso potessero lavorare oltre le proprie ore di lavoro. Queste non sono ore in straordinario ma si chiamano propriamente «ore aggiuntive», per le quali c'è una spesa più alta da parte dell'azienda.

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Ora, nel reparto di pronto soccorso del Sant'Anna e San Sebastiano ci sono cinque medici in meno rispetto quanto previsto secondo normativa. I dirigenti medici già attivi, quindi, si sono resi disponibili a fornire quelle ore aggiuntive e assicurare così la copertura dei turni e, di conseguenza, i Livelli Essenziali di Assistenza.
Stando a quanto spiegano i sindacati, che le ore aggiuntive in convenzionamento sono previste soltanto per le ore diurne, mentre per i turni notturni è previsto l'istituto dello straordinario (ben più economico rispetto al convenzionamento). Ora, da luglio i medici che hanno coperto le ore aggiuntive diurne non sono stati retribuiti e, ad oggi, non hanno nessuna notizia in merito a un possibile pagamento.

Di qui la decisione di non rinnovare la propria disponibilità alla copertura delle ore a partire dal 27 novembre, giorno in cui, di consueto, vengono riproposti i turni mensili. «Stiamo lavorando per organizzare un incontro così da chiarire le posizioni e rasserenare gli animi - commenta il commissario straordinario dell'azienda ospedaliera casertana Carmine Mariano -. Sono sul tavolo della discussione delle ore aggiuntive prestate indipendentemente dalla preventiva autorizzazione, con atto deliberativo. Le ore di cui si sta parlando non sono riferite all'attuale periodo ma a quello estivo».

A quanto risulta, invece, le ore aggiuntive di cui vantano il credito i medici sono ancora in essere, tanto che gli stessi camici bianchi parlano di non essere più disponibili dal 27 novembre. «I medici sono in stato di agitazione e noi come Cimo, li supportiamo - spiega il rappresentante sindacale del sindacato dei medici ospedalieri Maurizio Di Stasio -. Con noi anche l'Anaao, rappresentato in azienda da Vincenzo Bencivenga. I medici di cui parliamo stanno lavorando coprendo turni assicurando così i Lea, in un Pronto Soccorso che conta in media 300 accessi al giorno».
In effetti, la questione dei medici del pronto soccorso è una vertenza sindacale dal 15 novembre scorso, quando i camici bianchi accompagnati dalle sigle sindacali hanno presentato domanda di retribuzione delle ore aggiuntive al commissario straordinario. «E' chiaro che le ore di lavoro, al di là di ogni cosa, devono essere retribuite, come diritto sacro del lavoratore - è il commento di Nicola Cristiani, delegato provinciale alla Sanità per la Cisl casertana -. Almeno il lavoro già svolto deve essere retribuito. Poi, per il futuro è necessario che si provveda al più presto al reclutamento di nuove unità». Il primo ottobre scorso, non a caso, è stato indetto il concorso specificatamente per i dirigenti medici del Pronto Soccorso, che deve ancora essere espletato. «Potrebbe essere una possibilità quella di accogliere la proposta della direzione sanitaria, ovvero di trasferire momentaneamente gli anestesisti, di numero alto, nel Pronto Soccorso» dichiara il sindacalista della Uil Fpl Domenico Piperno. Quale che sia la soluzione da adottare, incluso quella di rinvigorire la convenzione nelle more del'espletamento del concorso, il problema del pronto Soccorso potrebbe farsi sentire a giorni. Se non viene adottata una soluzione, dal 27 novembre potrebbero esserci problemi per l'utenza. Intanto, proprio in riferimento ai medici anestesisti e rianimatori, anche il loro sindacato, l'Aroi dell'aorn Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, si è mossa nei confronti della direzione aziendale in favore dei medici del Pronto Soccorso perchè non ci sia il rischio della mancata copertura dei turni.
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