Lo scalo merci ferroviario Maddaloni-Marcianise sempre più punto di riferimento del «network intermodale nazionale e internazionale del Polo Logistica» che collega la Sicilia con il Nord Italia e con l'Europa. Dopo l'arrivo degli operatori austriaci della Rail-Cargo OBB, c'è l'annuncio di Mercitalia: ufficializzato, a Parigi nel corso della fiera «Semaine de l'innovation, du transport e de la logistique», l'avvio di tre nuove tratte ovvero 24 treni settimanali tra la Capitale francese, Maddaloni-Marcianise, Catania e Bari. I convogli, sia in andata che ritorno, saranno istradati via Modane. OBB, invece, garantisce collegamenti della piattaforma casertana con l'Austria, il centro Europa, Trieste-porto e le aree della Baviera. Questi incoraggianti segnali della crescita produttiva, ormai stabilizzati da mesi, si sommano al potenziamento del collegamento stabile tra lo scalo Maddaloni-Marcianise e quello di Catania Bicocca.
Continua la crescita del numero di convogli e la diversificazione della tipologia di merci trasportate.
«Se il più grande scalo merci del Mezzogiorno commenta Angelo Lustro (Filt-Cgil) - continua a recuperare la sua naturale funzione di collegamento tra la Sicilia e gli hub intermodali del Nord Europa, non è più rinviabile il riconoscimento dello status di impianto primario e quindi l'avvio del potenziamento». Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugle Ferrovie Orsa, Fast Confsal, a livello regionale e nazionale, chiedono con insistenza da mesi a Mercitalia Shunting&Terminal, Marcoitalia rail e Rfi l'aumento del personale presso lo scalo ferroviario Maddaloni-Marcianise». Un incremento dell'operativa delle attività di handling è ritenuto insufficiente. «Mercitalia e Rfi conclude Lustro - dispongano, da subito, la piena riapertura completa del fascio binari arrivi partenze. Dei 32 binari complessivi, 10 sono ancora chiusi nonostante l'aumento dei treni».
E anche il comune di Maddaloni è insofferente. «Si continua a perdere tempo polemizza il sindaco Andrea De Filippo - sulla programmazione del potenziamento infrastrutturali di un'area inserita nelle zone economiche speciali (Zes) a partire delle nuove strade di accesso finanziate con 20 milioni di euro». Nel mirino finiscono anche i vertici di Rfi e Mercitalia. Inviata una nota di protesta. «Riteniamo scorretto e inaccettabile - denuncia il sindaco - che, nonostante reiterati solleciti, i toponimi collegati scalo merci continuano ad essere errati estromettendo volontariamente, da tutti i comunicati ufficiali o dagli atti aziendali, il riferimento al territorio che accoglie la quasi totalità dello scalo e del traffico di Tir collegato. Pertanto, sospendiamo tutti gli atti amministrativi e le autorizzazioni chieste da Rfi».