Scuola di Santa Barbara chiusa
da un anno, ma ora c'è uno spiraglio

Scuola di Santa Barbara chiusa da un anno, ma ora c'è uno spiraglio
di Daniela Volpecina
Mercoledì 15 Dicembre 2021, 09:04 - Ultimo agg. 19:30
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Si apre uno spiraglio per la scuola dell'infanzia di Santa Barbara. Dopo quasi un anno, il plesso potrebbe essere completato e riaperto. Ma chiaramente bisognerà attendere il 2022. I dettagli sull'iter previsto saranno resi noti solo nelle prossime ore.

L'assessore comunale ai lavori pubblici, Massimiliano Marzo, ha convocato infatti per questa mattina - proprio sul sito di via Tifatina - il dirigente scolastico Francesco Mezzacapo dopo un lungo pressing da parte della scuola e dei genitori dei bambini che nel frattempo sono stati trasferiti nel plesso di Casolla dove, peraltro, da qualche giorno gli alunni sono costretti a fare lezione al freddo per un guasto all'impianto di riscaldamento.

Due, intanto, le note ufficiali inviate dalla dirigenza scolastica della don Milani all'amministrazione comunale, molte di più le lettere di protesta dei genitori alcuni dei quali hanno presentato persino una richiesta di accesso agli atti per comprendere i motivi per i quali la scuola, completato il cantiere a settembre, non sia stata ancora riaperta.

La vicenda del resto è ancora poco chiara ai più e sul caso ci sono molti punti di domanda. L'istituto è stato chiuso a gennaio per consentire i lavori di adeguamento sismico e strutturale che però sono iniziati soltanto nel successivo mese di marzo. In autunno, terminato l'intervento, la scuola ha ospitato le elezioni amministrative e soltanto a fine ottobre è stata riconsegnata al circolo didattico della Don Milani per la ripresa delle attività.

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«Appena ci hanno restituito le chiavi racconta il dirigente scolastico Francesco Mezzacapo abbiamo effettuato un sopralluogo tecnico in presenza dell'ingegnere che ricopre l'incarico di Rspp (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione). Durante questi controlli sono state riscontrate delle anomalie che ci hanno impedito di fatto di riaprire la scuola». Immediata la prima nota al Comune per segnalare i disagi e chiedere la risoluzione urgente di tutte le problematiche connesse alla tutela della sicurezza dei docenti, del personale Ata e soprattutto dei bambini. Poi, a inizio novembre, il sollecito che ha spinto, tre settimane più tardi, il Comune a riprendere le chiavi del plesso per una verifica dello stato dei luoghi. Poi più nulla, almeno fino a ieri quando è arrivata la convocazione dell'incontro programmato per questa mattina - durante il quale dovrebbero finalmente essere fornite le risposte attese da lungo tempo. Tra i problemi riscontrati dalla dirigenza scolastica ci sono infatti il mancato adeguamento dell'impianto elettrico, l'assenza di acqua calda e della linea telefonica, la pavimentazione sconnessa in più punti nel cortile interno, nell'atrio e in una delle aule centrali e poi la necessità di sostituire i vecchi infissi e le tapparelle danneggiate e di intervenire in uno dei bagni che risulta inutilizzabile dai bambini per le sue dimensioni. Richiesta anche la manutenzione delle giostrine, la copertura delle tubature a vista, l'installazione delle strisce antiscivolo e poi naturalmente la restituzione degli arredi. Prima dell'avvio del cantiere c'erano infatti banchi, cattedre, sedie e altro materiale che nessuno ora sa dove siano finiti. Al momento infatti sono state recuperate soltanto quarantaquattro sedie che erano state temporaneamente spostate in un'altra scuola della città. Il sopralluogo previsto per questa mattina non sembra aver però tranquillizzato le famiglie. Al contrario. C'è grande tensione tra i genitori che da un anno ormai sono costretti a fare la spola tra una frazione e l'altra per poter portare i bambini all'asilo e che si dicono pronti ad adire le vie legali.

«Per questo intervento finanziato dal Ministero dei Trasporti denunciano sono stati spesi oltre 130mila euro. Vorremmo conoscere i motivi per i quali dopo dodici mesi, il plesso è ancora off-limits e soprattutto vorremmo visionare il certificato di collaudo e il verbale di regolare esecuzione dei lavori che stiamo richiedendo ormai da settembre». In realtà, stando a quanto emerge dai progetti, l'intervento prevedeva il rifacimento del solaio di copertura e il rinforzamento dei setti murari ma non c'è traccia di altri lavori.

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