Sessa Aurunca: dolore all'addome, dimesso dall'ospedale muore il giorno dopo

Il paziente, 56 anni, era affetto da schizofrenia: aperta un'inchiesta

L'ospedale di Sessa Aurunca
L'ospedale di Sessa Aurunca
di Biagio Salvati
Domenica 29 Gennaio 2023, 10:02 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 07:49
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La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo sul decesso all'ospedale di Sessa Aurunca di un 56enne ospite a Villa della Rocca di Rocca d'Evandro. Il pubblico ministero Valentina Santoro ha ipotizzato il reato di omicidio colposo in ambito sanitario - al momento contro ignoti - sul decesso di M.P., originario di Alife, deceduto il 26 gennaio scorso.

La denuncia è stata presentata dai familiari, dai fratelli in particolare, assistiti da Studio3A-Valore con l'avvocato Simone Sangiovanni. Di cos'è morto improvvisamente l'uomo? Perché è stato dimesso dall'ospedale? Ha ricevuto tutte le cure necessarie? Poteva essere salvato? Sono le domande contenute nell'esposto dal quale è partito anche il sequestro di tutte le cartelle cliniche, comprese quelle della struttura socio assistenziale dove la vittima era ricoverata permanentemente. La salma dell'uomo sarà al centro di un'autopsia, che sarà disposta per la prossima settimana e sarà effettuata all'istituto di Medicina Legale dell'ospedale civile di Caserta. Il 56enne di Alife era ospite dal 1996 della Residenza-Casa Alloggio Villa della Rocca, in quanto affetto da schizofrenia nonché da epatite C, patologia, quest'ultima, curata tuttavia in modo risolutivo nel corso degli anni.

Fisicamente, infatti, M.P. stava bene e anche in occasione dell'ultima visita, il 12 gennaio, i fratelli lo avevano trovato in ottima salute né avevano ricevuto informazioni diverse fino alla serata di mercoledì 25 gennaio, quando il medico che presta servizio nella struttura assistenziale li ha informati che avrebbero condotto il fratello all'ospedale e, successivamente, poco prima dell'una di notte del 26 gennaio, che era stato finalmente ricoverato e gli era stato applicato un catetere. In realtà, il loro caro già martedì 24 gennaio aveva manifestato uno strano gonfiore addominale tanto che da Villa della Rocca avevano chiamato il 118 e il degente era stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso di Sessa Aurunca, da dove però, dopo avergli prescritto una terapia al momento sconosciuta ai congiunti, lo avevano rimandato nella residenza di provenienza. Ma la situazione non era migliorata, tanto che l'indomani, 25 gennaio, al culmine di una giornata in cui il malessere all'addome era perdurato, dalla struttura assistenziale hanno nuovamente chiamato il 118 e il paziente ha rifatto accesso all'ospedale di Sessa Aurunca, intorno alle ore 20. Sarebbe stata la ferma opposizione dell'operatore di Villa della Rocca che l'aveva accompagnato a convincere i medici dell'ospedale a ricoverarlo per gli opportuni accertamenti e approfondimenti.

Uno dei fratelli della vittima, non avendo ricevuto più notizie, alle 9 di mattina del 26 gennaio è quindi partito da casa per raggiungere il presidio ospedaliero, ma non ha fatto a tempo ad arrivare che, sempre il medico di Villa della Rocca lo ha avvisato per telefono del decesso del fratello a causa di un non meglio specificato arresto cardiaco. Il familiare è rimasto sotto shock e ancora di più dopo aver visto in camera mortuaria il corpo del fratello, che presentava un rigonfiamento addominale del tutto abnorme. Di qui la decisione di fare piena luce sui fatti. Studio3A-Valore s.p.a. ha subito presentato con il legale e nel pomeriggio del 26 gennaio una denuncia-querela alla caserma dei carabinieri di Sessa Aurunca. La richiesta è di far chiarezza sulla vicenda, accertando le reali cause del decesso e, soprattutto, eventuali responsabilità dei sanitari che hanno avuto in cura il 56enne in entrambe le strutture coinvolte.
 

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