«Stop agli alberi decapitati e ai parchi in preda agli incivili»

Il verde maltrattato per le associazioni ambientaliste sono il segno del degrado di Caserta

«Stop agli alberi decapitati e ai parchi in preda agli incivili»
di Daniela Volpecina
Sabato 26 Novembre 2022, 10:54 - Ultimo agg. 27 Novembre, 11:23
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Aceri capitozzati da ignoti in via Turati, giostrine danneggiate in villetta Padre Pio, canestri rovesciati e vandalizzati nei campetti Nike, alberi secchi, abbattuti dal maltempo, che restano a terra per settimane. E ancora potature maldestre e carenza di manutenzione ordinaria e straordinaria. Per le associazioni ambientaliste casertane questi sono alcuni degli ultimi segnali del degrado imperante che regna in città. E così, «armati» di carta e penna ben dieci realtà sono tornate a scrivere al sindaco Carlo Marino e agli assessori ai Lavori pubblici e alle Attività produttive, rispettivamente Massimiliano Marzo ed Emiliano Casale, per sollecitare controlli e interventi e per chiedere che venga riservata maggiore attenzione al verde pubblico in quanto patrimonio della comunità.

«Alla luce dei numerosi casi di alberi recisi o, peggio, decapitati che continuano a verificarsi in città si legge nel documento a firma di Wwf, Legambiente, Lipu, Italia Nostra, GreenCare, Cittadinanzattiva, Arci, Spazio Donna, Uisp e Pax Christi intendiamo segnalare ancora una volta all'amministrazione che questo tipo di trattamento provoca danni gravi, talvolta irreversibili, alle piante. Spiace che le innumerevoli segnalazioni inviate negli anni al Comune non abbiamo avuto alcun seguito e, data la gravità di quanto avvenuto di recente in via Turati, vi invitiamo a condurre immediati accertamenti e a perseguire i responsabili di tali barbarie. Inoltre chiediamo che l'ente disponga il divieto assoluto di utilizzare le piante capitozzate come appoggio per le luminarie e l'immediata rimozione di qualsiasi tipo di decorazione apposta in dispregio del divieto».

Ancora più dura la posizione del Wwf che in un secondo documento punta l'indice anche contro l'assenza di controlli negli spazi a verde pubblico attrezzato e in particolare in villetta Padre Pio «dove si legge nella lettera recenti atti vandalici hanno contribuito a condannare a morte uno spazio che con tanto lavoro, sacrificio e impegno era stato restituito alla città.

La mancanza di una recinzione e soprattutto di un servizio di guardiania e sorveglianza, come ampiamente pronosticato dalle associazioni in sede di approvazione del progetto di restyling, favorisce chi devasta questi spazi che resta perennemente impunito. Purtroppo le videocamere installate non rappresentano alcun deterrente per chi compie raid vandalici anche in virtù del fatto che fino ad oggi non sono riuscite ad identificare nessuno dei responsabili dei danni causati alla villetta».

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«Non si intravede dunque per questa città fa notare Milena Biondo, presidente del Wwf alcun progetto che guardi ad un futuro sostenibile, nessuna delle best practices per contrastare il riscaldamento globale quali interventi sul trasporto pubblico, sulle energie rinnovabili, sul verde urbano, sulla gestione dei rifiuti. Allo scarso senso civico di una parte della città e al disamore per i beni comuni si somma una cultura amministrativa che considera il verde urbano unicamente come capitolo di spesa, come un problema da risolvere e non invece come ricchezza».

 Su questi temi è intervento anche il consigliere di opposizione Raffaele Giovine, con una interrogazione e una mozione che saranno discusse nei prossimi consigli comunali. Nella prima, relativa agli alberi capitozzati in via Turati, il consigliere chiede di conoscere da chi siano stati svolti i lavori, se erano autorizzati e in caso negativo se siano state previste sanzioni per gli autori della potatura drastica, sollecitando anche l'amministrazione ad azioni decisive per evitare che scempi del genere possano ripetersi in futuro. Nella mozione, che ha per oggetto villetta Padre Pio, Giovine chiede invece al sindaco e alla giunta di stanziare fondi per la recinzione dell'area, di impegnare i percettori del reddito di cittadinanza in progetti di utilità collettiva destinati al controllo della piazza e soprattutto di prevedere patti di collaborazione con le associazioni per la gestione della villetta.
 

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