Struprata e torturata dalla madre e dal patrigno, nella casa degli «orchi» video choc: l'ipotesi di altre vittime

Struprata e torturata dalla madre e dal patrigno, nella casa degli «orchi» video choc: l'ipotesi di altre vittime
di Mary Liguori
Sabato 13 Agosto 2016, 09:09 - Ultimo agg. 17:08
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Gli orchi di Mondragone potrebbero aver mietuto altre vittime. Non solo la loro bambina, figlia della donna finita ai domiciliari e figliastra del suo compagno, in carcere a Torino, ma anche altre ragazze potrebbero essere state stuprate dal cuoco arrestato dalla squadra mobile dopo essere fuggito in Francia.
Sta in una serie di video sequestrati in casa degli indagati lo scenario inquietante che la procura di Santa Maria Capua Vetere sta cercando di ricostruire. Sta nei frame di filmati amatoriali di natura pornografica la seconda fase di un’indagine che ha sollevato il velo su un contesto già di per sé agghiacciante. 
Nell’ordinanza che da due giorni blocca i coniugi di Cellole ci sono stupri ripetuti ai danni di una ragazzina che quando sono iniziate le violenze aveva solo undici anni, torture e percosse. La picchiavano con una cinghia, dopo averla legata mani e piedi, le gettavano addosso secchi d’acqua ghiacciata o la buttavano sotto la doccia bollente. Violenze e sevizie inaudite, ipotizzano gli inquirenti, erano un mezzo per farla tacere. Poi le insegnanti della ragazzina si sono accorte che qualcosa non andava, man mano hanno conquistato la sua fiducia e, finalmente, alcuni mesi fa, la vittima ha denunciato i suoi aguzzini e ha ricostruito anni di violenza. Da alcuni mesi è affidata ai servizi sociali. Ora è al sicuro e sua madre e il suo compagno sono stati fermati.
Nel corso delle indagini, però, in quella casa di Mondragone che per anni è stata un teatro di torture e violenze sessuali, la polizia ha sequestrato del materiale sul quale il lavoro degli investigatori non può fermarsi.
Il gip Corinna Forte scrive di «decine e decine di filmati pornografici comprendenti scene di sesso violento e di stupri, simili a quelli descritti dalla vittima». Ma non è tutto. «Nelle foto e nei filmati amatoriali, - si legge ancora negli atti - si vedono un uomo e una donna nudi, ma i loro volti non sono volutamente inquadrati. Potrebbe trattarsi degli indagati», conclude il gip, ma anche di altre persone. È su questa ipotesi che si concentra l’attività degli investigatori. Gli orchi di Mondragone potrebbero avere avuto altre vittime. Il lavoro degli inquirenti va avanti e rischia di alzare il velo su altri scenari di violenza e soprusi forse mai denunciati dalle vittime.
L’inchiesta che ha trovato l’avallo del gip è stata coordinata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere diretta da Maria Antonietta Troncone e dall’aggiunto Antonio D’Amato. Nei prossimi giorni entrambi gli indagati verranno interrogati: l’uomo sarà ascoltato in rogatoria dal gip di Torino, visto che si trova nel carcere piemontese dopo essere stato consegnato dalla gendarmerie alla polizia italiana. Quanto alla donna, è detenuta ai domiciliari. Sarà ascoltata entro i prossimi dieci giorni. 
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