Ufficio tecnico in tilt, nuove assunzioni per uscire dal caos

Per evitare la paralisi, via all'accelerazione improvvisa delle procedure

La sede municipale
La sede municipale
di Giuseppe Miretto
Mercoledì 4 Gennaio 2023, 08:48 - Ultimo agg. 08:51
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Assunzioni celeri per evitare la paralisi. Accelerazione improvvisa delle procedure, già in fase avanzata, di selezione e immissione in organico di almeno cinque geometri a tempo indeterminato con la qualifica di istruttore tecnico. È una corsa contro il tempo per cercare di gestire la valanga di richieste di superbonus (adeguamento sismico e termico degli immobili), del bonus facciate, per lo smaltimento delle concessioni edilizie in arretrato e lo sblocco degli interventi di risanamento nel centro storico. E, non ultimo, bisogna pianificare l'attuazione attuazione del nuovo piano urbano comunale e dell'area degli insediamenti produttivi. Accolta la pressante richiesta del fronte unico dei professionisti (ingegneri, architetti e geometri) ma anche imprenditori e privati per ottenere tempi brevi o in alternativa certi e economicamente sostenibili, per avviare interventi edilizi, di risanamento e tutelare gli investimenti.


Mentre per lo smaltimento delle pratiche di condono edilizio si è fatto ricorso a una short list di tecnici esterni, adesso, il ritorno alla normalità operativa può essere garantito solo riempiendo l'ufficio tecnico di nuovo personale.

Il sindaco De Filippo fa professione di ottimismo: «Abbiamo azzerato gli arretrati storici e risolveremo anche tutti gli ingorghi lamentati nelle ultime settimane. Mentre per l'applicazione del nuovo Puc punteremo a dividere il settore lavori pubblici da quello urbanistica con due dirigenti distinti». Infatti, la situazione degli organici (falcidiati dai pensionamenti) è così compromessa che il ricorso straordinario a tecnici esterni potrebbe non bastare. Il problema è anche procedurale. Oltre all'ingorgo causato dal superbonus si registra anche il «doppio collo di bottiglia dell'approvazione» delle pratiche edilizie nel centro storico.

«Senza l'attivazione della commissione paesaggistica spiega l'ingegnier Nicola Corbo, ex-assessore e decano dei tecnici locali- anche gli interventi di manutenzione, sugli immobili non sottoposti a vincolo nel centro storico stanno diventando complicati e lunghi con una serie di ricadute professionali ed economiche». Qualsiasi attività edilizia nel centro storico, anche quella non soggetta a vincolo o tutela, deve passare attraverso la Soprintendenza allungando i tempi. «Con realismo - conclude Corbo - si raddoppiano le procedure perché bisogna sempre ripartire daccapo e non da studi specifici già fatti. Oltre ai costi, tutto questo dilata i tempi. Si differiscono le ristrutturazioni per un'area minacciata da un degrado del patrimonio immobiliare e si scoraggiano gli investimenti». I tecnici, che non si sottraggono alla collaborazione con l'ente locale, spingono compatti per il ricorso alla commissione integrata e commissione paesaggistica per il piano di recupero per il ripristino degli immobili non soggetti a vincoli». Regole certe e tempi brevi.

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