Undicenne pestato a sangue
dalla baby gang in piazza

Undicenne pestato a sangue dalla baby gang in piazza
di Antonio Borrelli
Martedì 17 Maggio 2022, 08:24
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L'incubo si fa realtà in una calda serata di maggio. Come in ogni weekend, anche domenica scorsa piazza Vitulatini nel Mondo (meglio nota come piazza mercato) era piena di giovanissimi. Da decenni l'area condivide con la vicina piazza Riccardo II il cuore pulsante della movida locale e di buona parte dell'agro caleno.

Ed è lì che all'improvviso una singolare ressa cattura l'attenzione dei presenti. In pochi minuti si vede di tutto: botte, calci, pugni, spinte a terra. Un ragazzino di 11 anni viene bloccato da alcuni coetanei, mentre altri lo colpiscono all'addome, agli arti, alla testa. Il branco di 11-12enni poco più che bambini si accanisce contro di lui con un'aggressione tanto rapida quanto violenta. Non è ancora chiaro se ad assalire il giovanissimo sia stata una vera e propria baby gang o se si è trattato di un episodio estemporaneo. Così come non sono stati ancora chiariti i motivi che hanno portato all'ingiustificata escalation sfociata nella spedizione punitiva. Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Capua, che hanno ascoltato i testimoni e stanno indagando sull'accaduto, ma al loro arrivo gli autori del pestaggio si erano già dileguati. Ma l'episodio ha profondamente ferito l'intera comunità, che sin dal mattino di ieri ha accolto la notizia con stupore e angoscia. Quando la vittima è arrivata all'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta era psicologicamente e fisicamente malridotta, con ecchimosi, escoriazioni ed ematomi su tutto il corpo.
Ma soprattutto, il ragazzino era stato ferito alla testa, tanto da riportare anche un trauma cranico. La tragedia è stata più che sfiorata, però, e nonostante le sue condizioni non sembrano preoccupanti, l'undicenne è stato dimesso dall'ospedale con una prognosi di 7 giorni.

E mentre la famiglia della vittima è pronta a sporgere denuncia ai carabinieri della locale stazione, la cittadina si interroga sulle violenze sempre più diffuse sul territorio.

Durante le scorse festività natalizie una decina di ragazzi fece esplodere petardi e fuochi d'artificio vietati, tutti potenti e altamente pericolosi. Alle proteste di alcuni avventori dei locali in piazza i ragazzi molti dei quali minorenni - reagirono e si accennò a una zuffa, evitata solo dall'arrivo dei carabinieri.

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Sei di essi vennero deferiti al tribunale dei minori di Napoli; gli altri, invece, furono denunciati alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Un anno prima due gang, una ventina di uomini di Vitulazio e di Bellona, si diedero appuntamento alla periferia della città. Erano tutti armati di mazze, coltelli e oggetti contundenti. Poi la follia: le due gang si scontrarono e solo l'intervento di ben tre pattuglie dei carabinieri placò la situazione. Sei uomini rimasero feriti, mentre in 7 vennero arrestati dai carabinieri. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, all'origine della rissa pianificata ci sarebbe stata una disputa sentimentale e una ragazza contesa tra due giovani - che sarebbero diventati rispettivi capibranco dei due gruppi scontratisi. Dopo l'identificazione i fermati - tra i 20 e i 45 anni - finirono ai domiciliari. Storie diverse ma unite dalla medesima escalation di violenza e spudoratezza che sembra accumunare molti eventi di cronaca dell'agro caleno con l'epicentro proprio nella cittadina di Vitulazio. L'attenzione, però, è tutta rivolta proprio alle nuove generazioni che spesso crescono all'ombra di cattivi esempi e circondati da scarsa cura del rispetto reciproco.

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